Assegno unico universale per i figli a carico, sono in arrivo novità previste dalla Legge di Bilancio 2023. È la ministra per le Pari opportunità e la famiglia. Eugenia Maria Roccella, a chiarire gli aspetti introdotti dalle nuove disposizioni che sono rivolte a sostenere le famiglie, con l’ulteriore impegno a garantire sempre più i nuclei familiari.
Perchè nasce l’aumento dell’assegno unico universale per figli a carico
Il Ministro è stato chiaro nel sottolineare che si tratta di misure volte a “rimuovere gli ostacoli che limitano la realizzazione del desiderio di fare figli, promuovendo una nuova considerazione della famiglia in tutti i suoi ambiti di azione del governo”. Una finalità per raggiungere la quale, come prima cosa, è stato disposto un aumento dell’assegno unico universale per i figli a carico. Tra le previsioni c’è quella di accrescere del 50% l’assegno per i figli fino a 1 anno di età e fino a 3 anni nel caso di figli successivi al secondo. Un aumento previsto a partire dal marzo del 2023.
Quali sono gli aumenti previsti
Ma per meglio chiarire gli aspetti di queste nuove disposizioni la ministra Roccella ha chiarito: “La maggiorazione del 50% è prevista fino al compimento di 1 anno, per i figli successivi al secondo per le famiglie con Isee inferiore ai 40mila euro, la maggiorazione del 50% è prevista fino al compimento dei 3 anni”. Ma è in discussione anche un’altra agevolazione rivolta alle famiglie e cioè un aumento dell’assegno per le famiglie con 4 o più figli che oggi hanno diritto a 100 euro al mese. C’è in progetto di aumentare l’importo, ma bisognerà vedere se questo sarà possibile.
Gli aumenti comunque riguarderanno tutti, per un adeguamento all’aumento del costo della vita registrato nell’ultimo anno. I cambiamenti annunciati, però, avranno effetto a partire da marzo 2023, in quanto il periodo di riconoscimento dell’assegno va da marzo a febbraio ed è entro quest’ultimo mese che andranno formulate le nuove domande.
Il progetto di slegare l’assegno dall’Isee
C’era l’idea di slegare l’assegno dall’Isee, ma il tempo a disposizione non ha consentito di valutare la modifica. Per ora quindi la regolamentazione è in relazione al reddito, seppure resta il progetto di fare in modo che l’assegno sia svincolato dall’Isee così che sia rivolto a tutti. Sta di fatto che, comunque, ad oggi l’assegno spetta anche a coloro che hanno un Isee superiore ai 40mila euro, resta infatti il diritto a percepire 50 euro per figlio.
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