Ci sono delle pessime notizie per milioni di famiglie per quanto riguarda l’assegno unico, cancellato per molti.
In questo particolare periodo storico, iniziato qualche anno fa, percepire un sussidio e un aiuto da parte dello Stato rappresenta una vera fortuna e un sollievo. La situazione economica disastrosa che stiamo vivendo ha messo in ginocchio molte famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. Se l’assegno unico rappresenta un sospiro di sollievo, per qualcuno ci potrebbero essere delle brutte notizie.
Assegno unico, cambiamenti in vista
L’assegno unico ha sostituito quello che una volta era l’assegno familiare. Parliamo quindi di un sostegno economico di cui godono tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni compiuti o con disabilità.
L’accredito viene fatto mensilmente sul conto corrente del genitore richiedente e l’importo viene stabilito a momento della domanda e a seconda dell’ISEE presentato.
Nel caso in cui ciò non avvenisse o l’ISEE è alto, i percettori vedranno un accredito minimo, che al momento è di 50 euro. A questo poi si possono sommare altri sussidi proposti dallo stato in questo periodo. Li conosciamo come bonus e vengono erogati sempre dall’INPS dietro la domanda specifica. Ad ogni modo, questo è un grande aiuto che lo Stato offre alle famiglie per aiutarle a far fronte di alcune difficoltà presentate in questo particolare momento storico.
Se per molti rappresenta un grande aiuto e si attende ogni mese la data dell’accredito, per altri ci sono delle brutte notizie a riguardo. Addirittura di parla di cancellazione o diminuzione del sussidio. Vediamone i particolari.
A chi sarà cancellato l’assegno unico?
I mesi di giugno e luglio ci hanno tratto un po’ in inganno per quanto riguarda l’assegno unico. Infatti, abbiamo notato dei grandi aumenti della cifra e questo ci ha rincuorato. Tuttavia, senza nemmeno farci prendere fiato, nel mese di agosto per alcuni ci saranno delle pessime notizie.
Infatti, già da questo mese o dal prossimo, qualcuno non vedrà più l’importo o lo vedrà ridotto. Per quanto riguarda la cancellazione del sussidio, riguarderà tutte quelle famiglie che percepivano il Reddito di cittadinanza e che da agosto non l’hanno percepito più a causa della nuova manovra. Vi chiederete cosa c’entra l’assegno unico e noi vi spieghiamo la correlazione.
Quest’ultimo era legato al sussidio del Rdc e per continuare a beneficiarne era necessario ripresentare la domanda. Nel caso in cui questo non sia avvenuto, le famiglie coinvolte non hanno potuto godere dell’assegno unico già di agosto se il Reddito di cittadinanza è decaduto a luglio. Nel caso in cui l’ultimo assegno è stato quello di agosto, anche per l’assegno unico vale lo stesso discorso a settembre.
L’INPS era stato chiaro in merito: per continuare a beneficiare dell’assegno unico, le famiglie coinvolte dovevano presentare la nuova domanda entro l’ultimo giorno del mese di percezione del Reddito di cittadinanza. Se questo non è avvenuto, non si troveranno più l’accredito.
A chi sarà ridotto l’assegno unico
Come abbiamo accennato, i provvedimenti circa l’assegno unico possono essere due e se da un lato numerose famiglie non vedranno più il sussidio, c’è chi rischia di vederlo ridotto già da settembre. Qui parliamo di una possibilità facilmente “riparabile” in quanto verranno coinvolte le famiglie la cui Dsu presenta difformità o omissioni. Ciò significa che a settembre l’assegno sarà ridotto al limite.
Chiaramente, tutti coloro che saranno coinvolti riceveranno una comunicazione da parte dell’INPS (attraverso mail, SMS o PEC) in cui si invitano i soggetti a provvedere alla regolarizzazione del documento. In questo caso, sarà sufficiente entro il 31 dicembre 2023 far correggere l’ISEE e consentire il ricalcolo della somma spettata.
Se ciò avvenisse non immediatamente, verranno erogati anche i riconoscimenti di quei mesi in cui l’importo è stato il minimo.
Per provvedere alla correzione delle difformità o omissioni, ha spiegato l’INPS, sarà sufficiente presentare la nuova DSU corretta, presentandosi alla sede INPS con tutta la documentazione necessaria che attesti la veridicità del documento o ancora presentandosi al Caf per la verifica.
In questo ultimo caso, si potrà fare solo e se l’errore è stato commesso dall’ente.