Si può ottenere l’aumento dell’importo dell’assegno unico percepito. Una delle soluzioni migliori è quella di presentare un Isee corrente così da comunicare all’Inps un reddito più basso rispetto a quello indicato con l’Isee ordinario. Oltre ai redditi è possibile aggiornare anche i patrimoni così da ridurre ulteriormente il valore dell’indicatore.
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Quando presentare l’Isee corrente
L’Isee corrente è uno strumento diverso dall’Isee ordinario visto che tiene conto dei redditi e patrimoni riferiti all’ultimo anno, mentre quello ordinario prende in considerazione la situazione economica di due anni prima. Per questo motivo, chi nell’ultimo anno ha subito un peggioramento della propria condizione economica può ricorrervi per abbassare l’Isee.
Non sempre però è possibile richiedere l’Isee corrente. L’Isee corrente però può essere richiesto solo quando sussiste almeno una delle seguenti situazioni:
- variazione della situazione lavorativa, come un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini IRPEF) per uno o più componenti il nucleo familiare;
- variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.
Inoltre, l’Isee corrente si può presentare solo dopo aver richiesto l’Isee ordinario. Questo vale per la parte riferita ai redditi. La richiesta può essere avanzata già dai primi giorni dell’anno, previa appunto la presentazione di un Isee ordinario.
Diversa la situazione per quanto riguarda i patrimoni. L’aggiornamento dei dati patrimoniali può essere effettuato quando sussiste una riduzione superiore al 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’Isee ordinario. Per l’aggiornamento dei patrimoni con Isee corrente bisogna aspettare almeno fino al 1° aprile. Se dunque nell’ultimo anno c’è stata una riduzione del patrimonio siete in tempo per aggiornare il valore Isee.
Isee corrente e assegno unico
L’Isee corrente si può richiedere solamente in caso di peggioramento della situazione reddituale o patrimoniale. È ovvio, dunque, che l’indicatore che ne risulterà avrà un valore inferiore a quello indicato nell’Isee ordinario. Una riduzione dell’Isee potrebbe avere vantaggi per l’importo dell’assegno unico. Il calcolo tiene conto del valore Isee, tant’è che il massimo dell’importo può essere riconosciuto solo a chi ha un indicatore che non supera i 15.000 euro. Se avete un Isee ordinario già inferiore a tale soglia è inutile richiedere un Isee corrente visto che l’assegno unico non può aumentare ancora.
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