Si svolgerà domenica 26 febbraio 2017 la conferenza (seminario) organizzata dallo studio studio di neuropsicologia e logopedia Mustang di Pomezia sul delicato tema dell’APC (alto potenziale cognitivo), “Bambini plus-dotati, capirli e riconoscerli”. L’evento avrà luogo presso il PSN Horse Ranch di Pomezia, sito in Via Campo Verde (nella foto le indicazioni per arrivarci,ndr) e si svolgerà in due parti entrambe di tre ore: una prima, la mattina, dove sarà tenuta una conferenza, ed una seconda, il pomeriggio, quando invece avrà luogo un seminario. Relatore sarà Giovanni Galli, Psicologo, psicopedagogista e specializzato in APC di fama internazionale, con studio a Locarno (Svizzera). Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Dott.ssa Cristina Pozzobon al num. 393/9591332.
“Se il bimbo fosse APC, a cosa serve valutarlo?
Il riconoscimento di un soggetto APC è molto utile, ed è parte di un processo che permette la ri-valutazione positiva del bambino. È utile per le famiglie, è utile per i docenti della scuola, ma in primo luogo è utile per il bambino. Il riconoscimento permette la corretta lettura dello sviluppo del bambino. Conseguentemente permette una programmazione coerente ai bisogni di crescita.
Tramite il riconoscimento si possono spiegare al bambino le sue caratteristiche, in particolare rassicurarlo rispetto le sue defaillance, che non saranno più viste quali manifestazioni di un bambino capriccioso, maleducato, iperattivo o quant’altro.
Statisticamente parlando, il riconoscimento si rivela positivo nella stragrande maggioranza dei casi. “Un giorno il maestro ci segnalò che nostro figlio non stava attento in classe, che disegnava durante le spiegazioni, che sapeva molte cose ma che non rispettava il ritmo della classe; che ha una memoria potentissima ma poi non fa le cose più facili, che passa spesso molto tempo solo, senza giocare con gli altri, che non sta fermo e che scrive male …” “Cosa dire di nostro figlio? Che a 2 anni e mezzo giocava con le rime, che a 3 contava fino oltre il 150 andata e ritorno allo zero? Oppure che ha una memoria (fotografica e uditiva) gigantesca (si faceva raccontare da cima a fondo il nome delle marche di tutte le automobiline in un catalogo di giochi per bambini e poi le memorizzava tutte), che a 4 anni leggeva, oppure che a 3 anni conosceva tutte le linee dei mezzi di trasposto pubblico della regione abbinando numero della linea con destinazione d’arrivo? Oppure che a cinque anni sapeva leggere l’orologio (analogico) e che a sei anni leggeva un libro al giorno (salvo leggerlo magari tre volte in un giorno)? Oppure che ha sempre avuto un linguaggio molto preciso, sia sul piano morfosintattico, sia lessicale, con un vocabolario molto largo?”
Chi sono i bimbi APC?
Statisticamente sono il 2,28% della popolazione. Accanto a manifestazioni di grande precocità, si considera un QI superiore ai130 punti. Immaginativi e creativi, imparano in fretta e senza necessita di ripetizioni. Conoscono molte cose, curiosi, indagatori infaticabili. A scuola si annoiano molto, aspettando che tutta la classe abbia finito od acquisito un insegnamento. Fragili sul piano emotivo ed organizzativo. Vivono gli errori e le frustrazioni con grande trasporto. Faticano ad organizzare le cose, presi da una moltitudine di interessi. Ogni bimbo Apc ha specifiche zone di grande interesse: per alcuni la biologia, per altri la tecnica, il senso di giustizia, leggono magari moltissimo, ma se non sono interessati ad una cosa fanno grande fatica. Presentano insomma dei profili discordanti, grandi competenze e fragilità esecutive. Piuttosto intuitivi e poco sistematici. Per i bimbi APC, la scuola può essere un calvario. In genere, la maggior parte delle segnalazioni arrivano con la prima elementare. Quando già sanno leggere o calcolare, imparando molto in fretta le nozioni, questi bimbi si annoiano. Mediamente passano da un terzo a metà del loro tempo in classe ad aspettare che gli altri abbiano finito.
Alcune conseguenze? Nervosismo, depressioni, falso sé, demotivazione, fobia scolastica, isolamento. La risoluzione 1248 del Consiglio di Europa sottolinea come sia necessario offrire condizioni d’apprendimento adeguate ai bambini ad alto potenziale e dispensare una formazione adeguata agli insegnanti. La resistenza maggiore? “Ma se sono così intelligenti non avranno problemi”. Sembra paradossale: l’APC non è una malattia, ma di grande intelligenza ci si può ammalare.