Insomma gli uffici restano dove sono, in un fabbricato abusivo a pochi metri da un fosso vincolato, lo stesso fosso che durante l’alluvione fece allagare anche la struttura di via Laurentina, distruggendo diversi documenti e mettendo in crisi molti cittadini e l’amministrazione stessa. Spostando a Tor San Lorenzo soltanto l’archivio, si aggrava il disagio per i cittadini, ma anche per gli stessi dipendenti, perché saranno costretti a vagabondare da un posto all’altro qualora si rendesse necessario un documento dall’archivio. Il dirigente Rocca aveva pianificato il trasferimento in toto per dare dignità ai lavoratori costretti a lavorare in un luogo ritenuto non idoneo dalla A.S.L.: nella nuova struttura gli spazi sono sufficienti ed a norma, con ampie finestre a nastro, ascensori funzionanti, ma soprattutto con porte di sicurezza che impediscono accessi ai malintenzionati che spesso portano via pratiche che non vengono più ritrovate. Ma da voci insistenti pare che al sindaco siano giunte le proteste di diversi consiglieri comunali, sponsors di tanti impiegati comunali del settore che non vogliono essere trasferiti perché lontano dalle loro abitazioni. A questo si aggiunge l’interesse dei proprietari di esercizi commerciali che si trovano nelle adiacenze dell’ufficio tecnico, i quali perderebbero clienti, rappresentati soprattutto da quegli impiegati che continuamente si riversano nei bar e nei negozi a tutte le ore. Anche gli studi tecnici privati siti nelle adiacenze sono sul piede di guerra, in quanto perderebbero la comodità della vicinanza con gli uffici comunali. Resta comunque anomalo, come giustamente ritengono i responsabili della polizia municipale, continuare ad adibire ad ufficio urbanistica e sede dell’ufficio condono edilizio un edificio abusivo. Il manufatto del Patio, invece, è conforme a tutte le normative antincendio e di abbattimento delle barriere architettoniche, ed è già stato preso in affitto (anche l’edificio di via Laurentina è in affitto, con un costo di circa 7 mila euro al mese) dal Comune con la clausola che se l’Amministrazione vorrà acquistarlo gli affitti pagati verranno scomputati dal prezzo. Quindi, perché pagare due volte i canoni di affitto? E soprattutto, come si può dare il buon esempio – Ardea sta diventando famosa per la sua lotta all’abusivismo, con continui abbattimenti di manufatti sul lungomare – se per primi si lavora in un edificio non in regola?
Luigi Centore