“L’8 marzo per me ha sempre significato questo: un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne. Come unica donna in questa Giunta vorrei dirvi qualcosa proprio oggi. Negli incontri che faccio quotidianamente con le associazioni e con i cittadini percepisco purtroppo pessimismo, sfiducia, sconforto, soprattutto tra le donne, tra le mamme, tra le lavoratrici. La sensazione è che il nostro Paese, la nostra città e, nel micro, la nostra famiglia, stia accettando senza apparente resistenza il fatto che i nostri figli e i nostri nipoti non ci “supereranno” per condizioni di vita, di ricchezza, di benessere. Questo ci sembra ormai un destino ineluttabile. Siamo cresciuti nel culto della “tradizione”, di quei grandi riferimenti culturali, sociali, politici, che ci hanno fatto percepire il futuro come un cammino possibile, come una missione certa: avremmo consegnato ai nostri figli una condizione migliore della nostra. La sensazione è invece che con la forte crisi degli ultimi anni, anche nella nostra città questa certezza viene sempre meno. Io non la penso così: se ho accettato il ruolo di Assessore è solo perché credo profondamente che si possa superare tutto questo, che questo brutto periodo passerà e che insieme ne usciremo, lo supereremo, ce lo lasceremo dietro come un’esperienza negativa che abbiamo affrontato con successo. Ecco, questo è il messaggio che mi sento di darvi proprio oggi, 8 marzo 2012. Non diamo retta alle troppe voci confuse che lamentano il declino morale ed economico del Paese, cerchiamo di fare un passo avanti. Per riprendere l’immagine biblica di Mosè dell’ultima riflessione di Felice Celato: è vero, siamo ancora nel deserto, ma se vogliamo uscirne dobbiamo non limitarci alle lamentazioni e farci guidare dall’idea forte che esista la possibilità di una terra promessa da abitare. Uscire dal deserto non è il racconto di un sogno. E’ qualcosa di più impegnativo che chiama in causa la responsabilità di tutti. Una speranza. Che si traduca nella determinazione ad attraversare il deserto unita alla capacità di raccontare la meta da raggiungere. Il cammino condiviso è già un buon inizio di terra promessa. NOI stiamo imboccando la buona strada. Auguri a tutte!”.
VIVA LE DONNE
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