In sintesi, si tratta di circa 400mila metri quadri in più da destinare “alla installazione di nuove attività produttive”. Altre zone sono destinate a servizi e a verde. Prevista infine la realizzazione della viabilità necessaria ai nuovi insediamenti. Gli interventi riguardano principalmente i Comuni di Pomezia, di Ardea e, più marginalmente, di Roma.
“C’è stato un esame lungo e attento fatto dal Comitato per il territorio e dagli uffici regionali, basti pensare che si tratta di una variante presentata nel 2009 – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Luciano Ciocchetti – L’esame è stato poi completato con audizioni e numerose sedute della commissione Urbanistica. Una proposta importante perché dobbiamo credere nella ripresa economica del nostro Paese e ci dobbiamo far trovare preparati”.
Il consigliere Claudio Moscardelli, nel corso del dibattito, ha chiesto di acquisire il piano degli investimenti previsti: “A noi risultano numerosi capannoni liberi in quell’area, non si capisce la necessità di una variante, a meno che non si pensi a futuri cambi di destinazio-ne d’uso. Per questo voteremo contro”. Pier Ernesto Irmici, al contrario, ha parlato “di provvedimento a lungo atteso dal territorio, che può avere un impatto positivo sull’economia non solo di quell’area. Un fatto eccezionale in un momento di crisi”.
“Nel 2009 questa richiesta del Consorzio poteva anche avere una ragione – ha ribattuto Claudio Bucci – oggi andiamo a consumare soltanto altro territorio. Ci sono centinaia di capannoni liberi in quella zona, tante aziende hanno chiuso”. Favorevole, invece, Roberto Carlino che ha sottolineato le riduzioni rispetto alla variante originaria e le prescrizioni per la salvaguardia ambientale inserite durante l’iter del provvedimento. Infine Rocco Berardo ha annunciato il suo voto contrario, per “l’inutilità di questa variante”.
Nel corso della seduta il Consiglio regionale ha approvato anche una proposta di legge finalizzata all’inserimento di un geologo nel Comitato per i lavori pubblici.
SANTA PALOMBA, 400MILA METRI QUADRI IN PIÙ DI INDUSTRIE
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