L’ha massacrata di botte davanti alla figlioletta e, per vantarsene, ha chiamato la cognata, in Georgia, dicendole – spavaldamente – che aveva picchiato furiosamente sua sorella. E proprio la donna, intuendo che era successo qualcosa di grave, ha chiamato i soccorsi, riuscendo a mettersi in contatto con i poliziotti del Commissariato di P.S. di Terracina,.che al termine delle indagini hanno arrestato un 50enne terracinese con precedenti di polizia per tentato omicidio, furto, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
I fatti risalgono alla sera del 27 aprile, quando la Volante del Commissariato è stata chiamata ad intervenire in un’abitazione del centro cittadino a seguito di segnalazione pervenuta al Numero Unico per le Emergenze 112 da parte della donna straniera, che telefonava dalla Georgia. Cercando di farsi capire, la donna ha indicato l’abitazione della sorella, a Terracina, dicendo che si trovava in pericolo, perché il marito la stava picchiando.
Costretta a mentire
Ma, una volta arrivati nell’abitazione, gli agenti hanno trovato l’uomo in compagnia della moglie e della figlia minorenne, che hanno ridimensionato l’accaduto, senza far immaginare che potesse invece esserci qualcosa di terribile dietro quella campa apparente. Ma il tono agitato della telefonata ricevuta dalla Georgia ha comunque lasciato il sospetto negli investigatori del Commissariato, che hanno immediatamente avviato una accurata indagine. Nel frattempo è giunta un’altra richiesta di aiuto, stavolta proprio da parte della donna, che era stata costretta a scappare dall’abitazione coniugale, insieme alla figlia, per sottrarsi alla furia del marito.
Calci alla schiena, sangue ovunque
Gli agenti hanno immediatamente soccorso la vittima, con evidenti segni di percosse al volto. Una volta rassicurata dalla presenza della pattuglia, la donna ha finalmente trovato il coraggio di denunciare una storia di soprusi e violenze da parte del marito, iniziata nel 2019. La malcapitata ha poi confessato che la sera del 27 aprile era stata effettivamente aggredita violentemente dall’uomo – addirittura con calci alla schiena – ma per il timore di ulteriori e peggiori conseguenze, aveva preferito fingere, asserendo di non parlare bene la lingua italiana.
Il marito, non pago delle aggressioni perpetrate ai danni della moglie, aveva quindi anche telefonato alla cognata, alla quale aveva raccontato quasi spavaldamente di avere picchiato la moglie. È stato quindi effettuato un accurato sopralluogo dell’abitazione, dove sono state trovate tracce di sangue frutto della violenza dell’uomo, oltre a una maglietta bianca che il 50enne indossava nel corso del pestaggio, imbrattata di sangue. L’uomo era inoltre in possesso di 2 coltelli a serramanico nascosti all’interno dell’abitazione e di un ulteriore coltello nascosto in auto.
Alla luce degli elementi raccolti, condivisi con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, nella persona del P.M. dott. Giuseppe Miliano, l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere.
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