Sono stati i carabinieri del Nipaf e del parco di Sabaudia a scoprire che tra la fitta vegetazione del promontorio del Circeo si stava realizzando una piscina abusiva. Una scoperta, quella fatta dai militari, che ha portato al sequestro della villa e alla denuncia del regista romano Paolo Genovese.
L’accertamento che ha portato alla scoperta dell’abuso
Gli accertamenti svolti erano di routine. Un controllo in una delle zone più suggestive del Circeo il cui panorama spazia dalle isole Pontine fino al Vesuvio. Un controllo nel corso del quale è stata trovata la piscina in costruzione a ridosso della villa nella quale, come riporta Repubblica, erano in corso interventi di restauro, per i quali erano stati chiesti permessi edilizi, ma, a quanto pare, non sarebbero stati rispettati tutti i titoli edilizi: primo tra tutti la piscina.
Nonostante i permessi per il restauro della villa, mancavano quelli per la piscina
Per Genovese è scattata la denuncia, tenendo conto che la villa si trova nel Parco Nazionale del Circeo e, quindi, sottoposta a vincoli paesaggistici. Ma adesso la parola spetta al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina che dovrà convalidare o meno il sequestro. Solo dopo l’atto formale verrà notificato al regista romano. Intanto le indagini proseguono per verificare la posizione del direttore dei lavori e del responsabile della ditta edile. Accertamenti utili a stabilire quale sia la loro posizione rispetto all’abuso edilizio riscontrato.
Ancora guai per il regista romano
Ancora guai per Paolo Genovese. Solo quattro anni fa, il 22 dicembre del 2019, il figlio Pietro aveva travolto con un suv e ucciso in Corso Francia a Roma, due 16enni, gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Fatti per i quali il figlio del regista romano è stato poi condannato a cinque anni e quattro mese di reclusione per omicidio stradale plurimo.