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Omicidio Romina De Cesare, prima 218 messaggi poi le coltellate mortali: il processo

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Omicidio Romina De Cesare: l'uomo prima dell'omicidio, per mesi, l'aveva tormentata, arrivando ad inviarle ben 218 messaggi in un solo giorno

A distanza di poco più di un anno dall’omicidio di Romina De Cesare, emergono nuovi dettagli sulla vicenda. Infatti, iniziato il processo davanti alla Corte d’Assise, è emerso che l’imputato – il 38enne P., I.prima dell’omicidio, per mesi, aveva tormentato la 36enne, che lavorava all’interno di una profumeria, arrivando ad inviarle ben 218 messaggi in un solo giorno. Ad appurarlo il perito che ha esaminato entrambi i telefoni cellulari e le testimonianze di coloro che conoscevano bene la vittima hanno fatto il resto. La prossima udienza è fissata per il 14 settembre. 

Romina De Cesare uccisa a Frosinone, l’ex compagno: ‘Sono stato io’

L’omicidio di Romina De Cesare 

I fatti risalgono al 3 maggio dello scorso anno, quando i carabinieri trovarono nei pressi di Torre Paola – sul litorale di Sabaudia – un uomo nudo ed in stato confusionale. Effettuati gli accertamenti, i militari scoprirono che si trattava del 38enne P., I., il quale poche ore prima, a Frosinone, aveva massacrato a coltellate l’ex fidanzata, Romina De Cesare. L’uomo – originario della provincia di Isernia – non avrebbe accettato la fine della relazione e l’ex compagna, dal canto suo e in preda al terrore, stava cercando un’altra casa dove poter vivere. Sei mesi prima di essere uccisa, fatali 14 coltellate,  la giovane cassiera aveva scritto un post contro la violenza sulle donne. Aveva paura e i suoi timori erano aumentati dopo i centinaia di messaggi e le chiamate con cui l’uomo non perdeva occasione di insultarla, anche in piena notte. 

La scintilla 

La scintilla che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la nuova relazione che la donna aveva cominciato con un metronotte di Alatri. Circostanza che il 38enne proprio non aveva digerito e che l’ha trasformato in un assassino. Dopo aver assassinato la donna, l’imputato si è messo su un’Audi, in direzione del Circeo. Arrivato a San Felice ha parcheggiato l’auto delle vicinanze di Punta Rossa, dopodiché ha percorso diversi chilometri procurandosi volontariamente delle ferite, dei graffi sul corpo, dirigendo sul lungomare di Sabaudia. Nudo, ha prima provato a fare l’autostop, poi ha fatto anche il bagno a mare. Partite le segnalazioni, l’uomo è stato poi bloccato. Trovato a Frosinone il corpo della ex è stato arrestato. 

 

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