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Latina, bollo auto intestato a parenti deceduti: sanzioni della Finanza per oltre 20mila euro

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Esenzione bollo auto intestata a parenti decedeuti, i controlli delle Fiamme Gialle

Beneficiavano indebitamente dell’esenzione del bollo auto in quanto la tassa era intestata a familiari deceduti. La ‘furbata’ però non è andata avanti per molto e i militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Latina hanno smascherato le irregolarità e sanzionato amministrativamente 24 persone per oltre 20mila euro.

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Non comunicano la morte dei familiari per non pagare il bollo

Gli approfondimenti hanno riguardato una platea di soggetti fiscalmente residenti e/o domiciliati nei Comuni del Sud-Pontino e si sono soffermati sulla disamina dei requisiti legittimanti l’accesso all’ esenzione dal pagamento del bollo auto, riconosciuta per legge ai portatori di handicap gravi o dei familiari cui gli stessi risultino fiscalmente a carico.
Attraverso un’analisi di rischio condotta con le banche dati a disposizione del Corpo sono state estrapolate le posizioni connotate da evidenze di irregolarità da un elenco di oltre 300 identificativi fiscali, riconducibili a soggetti intestatari di veicoli circolanti perché dotati di copertura assicurativa RCA e risultanti allo stato beneficiare dell’agevolazione in questione.

I controlli 

L’attività di analisi si è articolata in due fasi. La prima è consistita nell’esame documentale dei dati acquisiti presso gli Enti pubblici competenti, mentre la seconda + stata invece catratterizzata dai riscontri fattuali sulla reale posizione degli automezzi e sulla composizione del nucleo familiare degli istanti.

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Le irregolarità 

All’esito degli accertamenti è emersa una situazione di grave irregolarità. Nei confronti dell’8% delle posizioni controllate, i familiari dei soggetti beneficiari dell’agevolazionerisultati deceduti — hanno omesso di comunicare l’avvenuto decesso, continuando così a beneficiare indebitamente dell’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica.

Le sanzioni 

In conformità ad un consolidato indirizzo giurisprudenziale, nei loro riguardi ha trovato applicazione l’art. 316–ter, comma 2 del c.p., nella parte in cui prevede che qualora la somma indebitamente percepita sia pari o inferiore ad € 3.999,96 si applichi la sanzione amministrativa non superiore al triplo del beneficio conseguito. Sono state quindi accertate sanzioni amministrative per complessivi 22 mila euro nei confronti di 24 soggetti.

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