“Abbiamo sofferto con te, perchè dopo tutti questi anni passati ad allenarti al CPO Coni Formia sei a tutti gli effetti un formiano d’adozione. Adesso ti riabbracceremo da campione olimpico. Infinite grazie Gimbo Tamberi”: è questa la dedica che la pagina “Visit Formia” ha fatto a Gianmarco Tamberi, fresco di medaglia d’oro ex aequo con il qatariota Mutaz Essa Barshim nella finale olimpica del salto in alto. Entrambi gli atleti hanno saltato 2,37 al primo tentativo.
Gianmarco, infatti, si allena al Centro di Preparazione Olimpica di Formia ed è per questo che la “cittadinanza” è ormai acquisita, almeno nel cuore.
Le parole del campione
“E’ un sogno che ho dentro da così tanti anni. Non ci posso credere, sono passato attraverso mille difficoltà in questi anni. Grazie ragazzi, abbiamo vinto l’Olimpiade: dopo aver passato un infortunio terribile, non ci posso credere. Finalmente posso dire che ne è valsa la pena”.
Queste le prime parole di Gianmarco Tamberi dopo il trionfo nel salto in alto ai Giochi Olimpici di Tokyo. “Io e Barshim siamo passati attraverso lo stesso infortunio, solo con lui avrei condiviso la medaglia – ha raccontato l’azzurro parlando del qatariota con cui ha condiviso l’oro ex aequo – Lui se lo meritava, io penso di aver realizzato un sogno, ho scritto un pezzo di storia e non vedo l’ora di raccontarlo ai miei figli quando e se li avrò. Ho portato il gesso in pedana, non l’ho mai buttato: questo significa tutto, il giorno dopo l’infortunio ho passato una settimana a piangere nel letto, a pensare che tutto fosse finito. Poi ho deciso di riprovarci, ho fatto scrivere a Chiara “Road to Tokyo 2016” sul gesso ed eccolo qui. Ho vinto l’Olimpiade e non dormirò più”.