Gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato P.S. Formia l’8 Ottobre scorso, hanno dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misura cautelare personale, con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Cassino, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un ragazzo C.L. di anni diciannove, che dovra’ rispondere per aver ripetutamente molestato, pesantemente minacciato una ragazza di minore età, con la quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale, in modo tale da cagionarle un perdurante stato di ansia, nonche’ fondato timore per l’incolumita’ propria e dei prossimi congiunti, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita.
Il provvedimento scaturito dalle indagini condotte dagli agenti della Polizia di Stato di Formia, che hanno permesso di acquisire tutti gli elementi investigativi necessari, certi e determinanti la responsabilita’ del ragazzo.
Una storia di maltrattamenti sia fisici che psicologici ai danni della minore, la quale è risultata ridotta in uno stato di sottomissione nei confronti del fidanzato.
Solo grazie allo spirito di osservazione dei genitori ed alla professionalità espressa dagli uomini del commissariato è emersa la triste verita’: la ragazza, scossa per quanto subito, intimorita per la propria incolumita’ riusciva, dopo essersi confidata dapprima con i propri genitori, a fornire alla Polizia di Formia una dettagliata descrizione degli episodi cui era stata vittima, consistenti in continue pressioni intimidatorie e molestie dell’ex compagno, il quale, vistosi rifiutato, aveva iniziato a renderle la vita un inferno.
Numerosi sono stati i messaggi inoltrati sia verbalmente che tramite WhatsApp sul telefono della giovane vittima con espressioni minatorie.
La giovane ha raccontato che dall’anno 2017 era stata costretta a subire da parte del ragazzo, che aveva cambiato radicalmente il suo atteggiamento nei suoi confronti, maltrattamenti ed aggressioni fisiche consistite in schiaffi e pugni alle braccia ed alle gambe, continue vessazioni e molestie, nonche’ vere e proprie richieste estorsive a cui per paura era stata costretta ad acconsentire consegnandogli denaro sottratto ai propri genitori.
L’attivita’ di indagine, dopo l’acquisizione della notizia criminis, proseguiva nei giorni successivi, giungendo a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del C.L. in ordine ai reati di STALKING ed ESTORSIONE.
Ora il ragazzo dovra’ rispondere dei reati contestati rischiando, in caso di violazione delle prescrizioni riportate nell’ordinanza, l’ aggravio della misura cautelare, con la custodia in carcere .