Quasi un anno dal primo lockdown e – tra attività chiuse e un difficile ritorno alla normalità – si è parlato poco dei giovani. Eppure, sono quelli – tra gli altri – a cui il Coronavirus ha tolto tanto. Gli anni più belli, le occasioni, le opportunità, le possibilità (anche e soprattutto lavorative). Studenti alle prese con la didattica a distanza, con un futuro sbiadito, fatto di poche certezze e troppi dubbi. Dei giovani si è parlato sì, ma spesso solo per “condannarli”, visti come quelli della movida, come quelli che non rispettano le regole. L’ultima “trovata” risale a pochi giorni fa: il sindaco di Castellamare di Stabia con un’ordinanza ha disposto il divieto di circolazione dalle 18 per i ragazzi dai 14 ai 24 anni. Ma i giovani non sono solo quelli delle risse in piena pandemia, degli assembramenti, dei balli in discoteca e delle immagini che hanno fatto tanto indignare. Ci sono ragazzi che, invece, hanno deciso di dare (e darsi) un’opportunità. Un’iniziativa lodevole quella che hanno messo in piedi 9 giovani del sud Pontino che – muniti di buste e guanti (in pieno rispetto delle disposizioni anti-Covid)- stanno cercando di ripulire tutte le spiagge del litorale.
“Cleanup Gaeta-Formia è un movimento libero giovanile, così amiamo definirlo, perché si prefigge l’obiettivo di creare un vero e proprio movimento sociale, con lo scopo di sensibilizzare le persone che vivono il territorio locale a rispettarlo, prendersene cura e valorizzarlo. Vogliamo che da iniziative come le nostre, le persone comprendano il valore reale dei luoghi che hanno la fortuna di abitare, ma soprattutto si rendano conto di quanto sia importante tutelare l’ambiente che le circonda… senza il quale non sarebbe possibile vivere” – spiega Federica Aprea, una delle organizzatrici. “Andare a raccogliere è importante perché ci permettere di vedere la realtà nuda e cruda e toccare letteralmente con mano ciò che abbiamo creato negli anni. “Giochiamo”, dunque, a pulire le spiagge… ma nel frattempo siamo alla continua ricerca di noi stessi e dei valori che nel tempo si sono un po’ persi, come l’importanza di prendersi cura dell’ambiente” – prosegue.
Solo ieri sono stati raccolti 10 quintali di rifiuti, soprattutto plastica. Tutto questo nel giro di poche ore, con 60 ragazzi del comprensorio all’opera.
“Ricordiamo che ripulire le spiagge, per quanto importante, è solo una piccola parte delle azioni che ogni giorno dovremmo mettere in atto per attuare un cambio di direzione. La plastica, sulle nostre spiagge e su tutte in generale, non soltanto dovrebbe essere tolta, ma non dovrebbe proprio avere l’opportunità di arrivarci. Per fare questo, sono soprattutto le azioni all’interno dei centri urbani a dover cambiare: cerchiamo ad esempio di non gettare sigarette o spazzatura a terra, evitiamo di comprare prodotti in plastica monouso e cerchiamo il più possibile di riutilizzare ogni cosa” – spiega Federica.
E se è vero che il mare restituisce tutto indietro, è altrettanto vero che questi giovani stanno partendo proprio da lì. Alla ricerca di un cambiamento, ma sta ad ognuno di noi fare la propria parte.
“Vogliamo provare a dare una scossa alle persone come noi, svegliandole e spronandole ad aiutare. In questo modo, nel nostro piccolo, possiamo dare soluzioni piccole ma quotidiane al problema. Tutti possiamo unire le forze, indipendentemente dalla città in cui viviamo“.
(Foto di Flavia Fiengo)