E’ stato finalmente preso l’uomo che tre giorni fa ha travolto due ciclisti tra Aprilia e Nettuno, uccidendone uno e ferendo gravemente il secondo. L’investitore non si era fermato a prestare soccorso proseguendo la corsa e svanendo nel nulla. O almeno così credeva dato che ieri pomeriggio le forze dell’ordine lo hanno rintracciato. Per lui nessun pentimento o ritorno sui suoi passi: per gli inquirenti era pronto a svanire definitivamente nel nulla.
Incidente mortale tra Aprilia e Nettuno, preso l’uomo che ha ucciso il 31enne pakistano
E’ stato il personale della Polizia Stradale, dopo 48 ore di attività investigative ininterrotte, a trarre in arresto a Roma il conducente dell’auto. Il sinistro, ricorderete, si era verificato giovedì scorso nel Comune di Aprilia, al km. 14+150 della strada provinciale 12D Nettuno/Anzio II.
L’uomo, dopo aver investito due ciclisti, causando il decesso di uno di essi, un giovane pakistano di appena 31 anni, ed il grave ferimento dell’altro, era scappato facendo perdere le proprie tracce. L’indomani anche un’associazione che offre supporto alle famiglie delle vittime della strada, “La strada del ricordo”, aveva lanciato un appello attraverso il nostro giornale affinché chiunque avesse visto qualcosa uscisse allo scoperto.
Le indagini
Ebbene, a seguito degli accertamenti degli investigatori del Distaccamento Polizia Stradale di Aprilia e della Sezione Polizia Stradale di Latina, che si sono incentrati nella raccolta di testimonianze e filmati delle telecamere della zona, hanno consentito alla fine di identificare il responsabile del grave incidente.
Incidente mortale tra Aprilia e Nettuno: ecco chi è la persona arrestata
Nello specifico si tratta di un giovane moldavo, classe 92, che già in precedenza era stato sottoposto a revisione della patente di guida per guida in stato di ebbrezza. Ieri, nella tarda serata l’uomo è stato sottoposto a fermo per il delitto di omicidio stradale e fuga.
Danno all’auto occultato e pronto per la fuga
Nel corso dell’investigazione è stata rinvenuta e sequestrata l’auto. Il veicolo era intestato al suo datore di lavoro, utilizzata dall’arrestato a insaputa del proprietario. Il mezzo, vistosamente danneggiato nella parte anteriore, era stato anche occultato dall’investitore, subito dopo l’incidente. Le attività investigative facevano, inoltre, emergere che dopo l’incidente, l’investitore, si stava organizzando la fuga, non rientrando a casa e cercando rifugio in luoghi di fortuna. Alla fine è stato però fermato presso una stazione della Metro a Roma. Adesso si trova ristretto presso le camere di sicurezza della Questura di Latina ed è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.