Vincolo di Santa Palomba e della Campagna Romana, Latium Vetus dirama una nuova nota con la quale commenta la presa di posizione del Comune di Pomezia.
“Dopo la grande mobilitazione civica che ha portato in poco più di un mese oltre 2500 cittadini di Pomezia ed Ardea a sottoscrivere la proposta di vincolo paesaggistico denominata “Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana”, anche l’Associazione Latium Vetus ha presentato al MiBACT le proprie osservazioni: la proposta di notevole interesse pubblico è un provvedimento atteso da anni e che per la prima volta nella storia di Pomezia ed Ardea riconosce, finalmente, il valore identitario su un’amplia porzione della Campagna Romana e ne prevede un’idea innovativa di utilizzo non più basata sulla speculazione, sul consumo di suolo, sulla realizzazione di degradanti complessi industriali ma, in linea con il concetto di sostenibilità, sulla tutela e sulla valorizzazione per contenere gli ulteriori impatti ambientali ed intercettare il turismo sostenibile.
Le osservazioni trasmesse al Ministero dei BB.CC. da Associazione Latium Vetus, perfettamente in sintonia con quanto sottoscritto dai cittadini nella raccolta firme appena conclusasi, chiedono di confermare la superficie ed i confini dell’area vincolata, la definizione degli ambiti paesaggistici contenuta nella proposta di vincolo, le prescrizioni contenute nelle norme tecniche ed infine avviare, finalmente, azioni di tutela che garantiscano la salvaguardia e la conservazione dei complessi monumentali, tra i quali Torre Maggiore: si tratta di salvaguardare davvero senza “se” e senza “ma” un area territoriale dove è stata riconosciuta addirittura “la persistenza delle caratteristiche agro-silvo-pastorali che per secoli hanno connotato, in generale, la Campagna Romana e che in questo lacerto si sono mantenute pressoché intatte”. E’ secondo noi un’occasione irripetibile di attuare un vero sviluppo di tipo sociale, ambientale, naturalistico ed infine turistico!
Abbiamo invece appreso che le osservazioni del Comune di Pomezia andrebbero in un’altra linea rispetto a quella del sostegno autorevole alla sfida del cambiamento, della tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute sostenuta a gran voce dai cittadini: a pochi mesi dal disastro della Eco X che ha colpito l’integrità dell’ambiente dove viviamo si usano ancora una volta altisonanti parole che però in sostanza chiedono di depotenziare la tutela e stralciare aree di valore per concedere ai soliti noti il privilegio di cementificare il territorio e fare scempio dell’interesse pubblico in nome della chimera dello sviluppo facile.
Per il Comune di Pomezia, infatti il vincolo definito “di Tor Maggiore” dovrebbe essere approvato stralciando dai confini perfino il terreno dove sorge Tor Maggiore (ed anche il vicino lotto della Cogea S.r.l) ed i valori identitari nell’area paesaggisticamente riconosciuta come la più valida dovrebbero lasciare spazio ai soliti capannoni industriali impattanti che arriveranno perfino a lambire il casale medievale del Cerqueto e si porranno nella linea di congiunzione visiva tra quest’ultimo e la Torre Maggiore: altro che “sviluppo”, si tratta di un vero sfregio ai valori caratteristici dell’area, di una decontestualizzazione aberrante che muterebbe irreversibilmente i caratteri identitari del nostro territorio! Un vero schiaffo per tutti quegli oltre 2500 cittadini che hanno sostenuto la proposta di vincolo con la loro firma.
Dopo che la massiccia realizzazione di capannoni industriali ad utilizzo logistico nell’ultimo decennio non è servita minimamente a contrastare la crisi economica sul nostro territorio, anche stavolta improvvisamente spariscono dall’agenda politica la tutela dell’ambiente e della salute mentre invece diventa centrale e determinante per lo sviluppo di Pomezia la realizzazione di questi venti capannoni proprio su quei terreni. Dopo aver rifiutato nel 2015 di sostenere la proposta di vincolo indiretto su Tor Maggiore, presentata da Latium Vetus e sostenuta da ben 27 associazioni locali, dopo la mancata applicazione nel 2016 del principio di precauzione nell’adozione dell’elaborato R.I.R., dopo aver bocciato nel 2017 la proposta di modifica del regolamento edilizio comunale con l’introduzione di distanze minime dalle case e dai centri abitati per la futura realizzazione di impianti impattanti, e dopo la presentazione, oggi, di queste osservazioni redatte senza il minimo confronto con alcun cittadino o associazione, ci chiediamo quali siano le differenze fra la linea perseguita dall’attuale amministrazione comunale di Pomezia, targata Movimento 5 Stelle, e quella di coloro i quali nel passato avevano evidentemente piegato ed umiliato la tutela dell’ambiente e degli interessi collettivi a vantaggio della cementificazione e dello sfruttamento del suolo?
Associazione Latium Vetus si opporrà in ogni modo legittimo ed in tutte le sedi ad ogni scellerata volontà e chiede a tutti i cittadini di sostenere questa linea contro la prepotenza e la barbarie di chi vuole fare scempio del nostro territorio e della nostra salute”.