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Roncigliano, l’appello del Professore della Sapienza Medici al Sindaco di Albano: «La discarica va chiusa»

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Sul caso della riapertura della discarica di Albano che ormai da giorni è tornata in funzione per accogliere i rifiuti provenienti da Roma pubblichiamo la lettera-appello al Sindaco di Albano Massimiliano Borelli del Professore della Sapienza Franco Medici rilanciata stamattina dal Partito Comunista dei Castelli Romani. «Ho avuto modo di leggere la relazione redatta dall’ Arpa Lazio del 21 giugno 2021 avente per oggetto: “Esiti sopralluogo presso la discarica per rifiuti non pericolosi, VII invaso, comune di Albano (RM)” a firma del Dr. Roberto Ricciarello e Dr. Tommaso Aureli», esordisce il Docente, Professore Associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali.

«Il documento è molto chiaro nella sua esposizione ed evidenzia come, nel 2019, siano stati effettuati controlli presso i piezometri dell’impianto con superamenti delle Concentrazioni di Soglia di Contaminazione (CSC) per il tricloroetilene, il tricloroetano e 1,2-dicloropropano, elementi organici cancerogeni ad elevata tossicità. Inoltre, nel 2020, ulteriori analisi, effettuate in autocontrollo dalla Società Ecoambiente s.r.l, hanno evidenziato, tra l’altro, il superamento dei valori limiti per due elementi chimici di natura inorganica (Nichel e Manganese)», prosegue il Medici.

«I tre composti organici e i due elementi inorganici citati sono sicuramente estranei ai cicli naturali ed indicativi di un grave inquinamento di natura industriale connesso con gli invasi della discarica. La situazione deve essere tenuta sotto stretto controllo e ritengo, inoltre, che ci siano i limiti ed i presupposti per motivare un’ordinanza di chiusura urgente ed immediata della discarica avendo ravvisato, attraverso la lettura della relazione, una grave alterazione degli equilibri ecologici nel sottosuolo, con inquinamento e contaminazione sia di natura organica che inorganicaL’ attuale stato di inquinamento può solo ulteriormente peggiorare con il conferimento nel VII invaso di altri rifiuti. Suggerisco, inoltre, che siano intraprese con urgenza azioni di bonifica e risanamento così come previsto dalla Legge della Regione Lazio n. 13 del 19 luglio 2019 (Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale)», conclude quindi la lettera.

 

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