In pochi forse sanno che il 28 aprile è la giornata mondiale delle vittime dell’amianto, in cui si ricordano le persone decedute a causa dell’esposizione a questa fibra nociva e si ribadisce l’urgenza e la necessità di un’azione concreta di bonifica e risanamento, considerando che in Italia sono presenti circa 32 milioni le tonnellate di amianto, secondo quanto emerso dagli studi del CNR-Inail.
- Amianto: caratteristiche e campi di utilizzo
L’amianto è un minerale a struttura fibrosa, appartenente alla classe dei silicati, ed essendo presente in natura si ottiene in seguito all’estrazione da cave o miniere. Chiamato anche asbesto, che significa perpetuo, ha una composizione chimica variabile ed è costituito da fasci di fibre molto sottili che col tempo tendono a sfaldarsi.
Tante sono le caratteristiche e le qualità dell’amianto che lo hanno reso uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia.
– resistenza meccanica così elevata che sostituì l’acciaio nelle applicazioni con il cemento.
– alta flessibilità, elasticità e filabilità
– proprietà fonoassorbenti
– resistenza agli agenti chimici e agli agenti biologici
– proprietà termoisolanti, che lo rendono particolarmente resistente al fuoco
– resistenza all’abrasione e all’usura
– costo molto basso
Sotto il nome di amianto sono compresi sei composti, suddivisi in due gruppi, e cioè serpentino e anfiboli. Il primo è composto principalmente da amianto bianco, il secondo invece d’amianto blu.
Estremamente versatile, l’amianto è stato utilizzato nell’edilizia, nei trasporti, nell’industria e per la fabbricazione di migliaia di prodotti.
È quindi presente in tubature, tetti, intonaci delle pareti, pannelli isolanti per le pareti delle abitazioni, strutture metalliche portanti, pavimenti in linoleum, canne fumarie, scarichi e tubi di riscaldamento. Con l’amianto inoltre è stato possibile realizzare indumenti per la protezione al calore e al fuoco, tende da teatro, materiali di copertura, isolanti per tubi elettrici, componenti per imballo e per guarnizioni. Era presente infine anche nei freni e nelle frizioni dei treni e degli autoveicoli.
- Quant’è pericoloso l’amianto?
L’amianto è un materiale estremamente dannoso per la salute dell’uomo. La sua pericolosità comunque è legata allo stato di conservazione: più è in condizioni precarie più è nocivo. Questo perché l’amianto, essendo friabile, si riduce in polveri che disperdendosi nell’aria vengono inalate provocando gravissime malattie.
La domanda che molti si pongono è se tutti i tipi di amianto sono cancerogeni. La risposta sfortunatamente è sì, tutti provocano mesoteliomi e tumori del polmone, come dichiarato Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
In seguito a numerosi studi e ricerche si è giunti alla conclusione che il meno cancerogeno di tutti gli amianti è il crisotilo, quello più comune e più utilizzato a livello mondiale. Molto pericolosi sono invece la crocidolite, detta amianto blu, e l’amosite (l’amianto bruno).
Le patologie legate all’amianto compaiono a distanza di 20-30 anni dalla prima esposizione e colpiscono anche coloro che sono vicini alle fonti di produzione.
Grazie alla legge 257 del 1992 in Italia sono state vietate l’estrazione, l’importazione, l’esportazione e la commercializzazione dell’amianto, nonché la sua produzione.
Fondamentale per rimuovere l’amianto è effettuare una bonifica il prima possibile. Ad occuparsene sono aziende specializzate che provvedono alla rimozione, all’incapsulamento e al confinamento del minerale tossico. Per quanto riguarda lo smaltimento amianto Sicilia è possibile affidarsi a professionisti che offrono ai propri clienti un sopralluogo e una prima consulenza gratuiti e senza impegno, garantendo sempre competenza e affidabilità.