Dichiarazione del Segretario con delega alle funzioni locali della CISL FP Roma Capitale e Rieti Giancarlo Cosentino: “Troppe le vertenze aperte con il Comune di Pomezia, se non ci saranno risposte immediate saremo costretti a proclamare un nuovo sciopero dei dipendenti comunali”
Dipendenti comunali – dagli agenti della polizia locale agli insegnanti, passando dai precari – di nuovo sul piede di guerra a Pomezia. A illustrare le problematiche Giancarlo cosentino, segretario CISL FP attraverso una nota stampa.
“Troppe le mancate risposte da parte dell’amministrazione del Comune di Pomezia, un continuo rimpallo di responsabilità e le vertenze aperte sono oramai troppe. Lo scorso dicembre c’era stato già lo sciopero dei dipendenti con l’impegno da parte del Sindaco Fucci a risolvere al più presto il grave problema per il recupero, sui fondi del salario accessorio dei dipendenti, delle presunte illegittimità rilevate dalla Ragioneria Generale dello Stato. Pur non condividendo affatto i rilievi avanzati, nella riunione convocata dal Sindaco qualche giorno dopo lo sciopero, la CISL FP di Roma Capitale e Rieti ha presentato un parere del proprio ufficio legale con il quale è stata dettagliatamente analizzata la necessità di applicare, da parte dell’ente, quanto previsto dal Decreto Salva Roma, come già peraltro accaduto in numerosi altri enti. Sono passati circa sei mesi e dal Comune di Pomezia non ci risulta sia stato emanato alcun atto, mettendo a serio rischio le retribuzioni dei dipendenti per i prossimi dieci anni, infatti se dovesse intervenire la Corte dei Conti con qualche atto, il Decreto Salva Roma non potrebbe essere più utilizzato, obbligando l’ente ad un recupero forzato per i prossimi anni di centinaia di migliaia di euro sui fondi del salario accessorio dei dipendenti facendo quindi cassa sulle spalle dei lavoratori. Un pericolosissimo ritardo da parte dell’organo politico e della dirigenza, per questo abbiamo inviato una diffida e messa in mora nei confronti dell’ente, riassumendo nel dettaglio tutta l’annosa vicenda e chiedendo con forza, entro 15 giorni dal ricevimento della nota, l’emanazione degli atti amministrativi propedeutici. Ma le questioni aperte sono anche quelle relative alla vicenda del rogo della Eco X, nel particolare l’utilizzo del personale della Polizia Locale, secondo il nostro parere, senza adeguati dispositivi di protezione individuale, come peraltro già evidenziato alle autorità sanitarie competenti. Proprio oggi la nostra sigla sindacale ha organizzato due assemblee con il personale della Polizia Locale del Comune di Pomezia proprio per conoscere nel dettaglio le problematiche del personale. Per non parlare della mancata assunzione a tempo indeterminato dei circa 88 vincitori di concorso del 2010, costretti a lavorare da precari, ora in attesa dell’applicazione del nuovo Decreto Madia sulla stabilizzazione. Poi proprio nei giorni scorsi si è aperta la vertenza del settore scolastico comunale, con il divieto di fatto delle possibili stabilizzazioni del personale precario che da anni svolge il proprio servizio con incarichi annuali a tempo determinato presso le scuole dell’infanzia del Comune di Pomezia. La scelta del bando di mobilità di tre insegnanti provenienti da altri enti ha infranto il sogno di decine di lavoratori precari. Sulla vicenda il nostro ufficio legale sta valutando, insieme ai lavoratori a tempo determinato, la possibilità di chiedere una sospensiva del bando al TAR e la richiesta di risarcimento dei danni per il lavoro svolto in tutti questi anni dai precari. Poi c’è il problema delle graduatorie da dove attingere per le sostituzioni delle insegnanti, graduatorie non più utilizzabili in quanto oramai troppo vecchie e con nominativi non più interessati all’impiego. Tale disservizio crea gravi e seri problemi al personale di ruolo obbligato a sostituire gli insegnanti assenti, con pericolo per i piccoli utenti. Come abbiamo precedentemente detto, se non ci saranno risposte immediate da parte dell’Amministrazione, procederemo alla proclamazione dello stato di agitazione, alla richiesta al Prefetto di Roma del tentativo di conciliazione, ed in caso di esito negativo, al nuovo sciopero del personale”.