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POLITICHE SOCIALI, FRALEONE E TAMANTI (PRC-FDS): “NO A PROPOSTA DI LEGGE FORTE”

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“Ferma restando la necessità di una legge sul riordino dei servizi sociali nella Regione Lazio, riteniamo grave che non siano state accolte le osservazioni presentate dai soggetti sociali, dagli operatori del volontariato e da quelli istituzionali, in fase di consultazione. Per questo motivo parteciperemo con nostre proposte all’iter della legge sul “sistema integrato degli interventi, dei servizi e delle prestazioni sociali per la persona e la famiglia nella regione Lazio”, presentata dall’assessore Forte. Vogliamo fare in modo che la giunta regionale e l’assessore stesso, non si arrocchino nella difesa della loro proposta, lesiva dei diritti dei più deboli e del dettato costituzionale”. E’ quanto affermano la segretaria regionale del Prc-Federazione della Sinistra Lazio, Loredana Fraleone e la responsabile Politiche Sociali Prc-Fds Lazio, Barbara Tamanti, in merito alla proposta di legge regionale 226. “La Pl in questione – continuano – ha ricevuto critiche rilevanti da parte di numerose associazioni di settore e anche dai sindaci, come è emerso dall’incontro con i comuni capofila dei distretti sociali, ascoltati il 19 ottobre scorso. Riteniamo la legge deficitaria da diversi punti di vista: tanto per cominciare, non ci trova d’accordo la costruzione di un nuovo soggetto sociale che rappresenti gli enti locali associati, in grado di relazionarsi con la Asl. Occorre, semmai, una gestione che si integri con il sistema sanitario. In secondo luogo, l’istituzione di Oasi (organismo per le azioni sociali integrate), attraverso cui i comuni dovrebbero erogare i servizi, decreterebbe il superamento degli attuali distretti e delineerebbe un cambiamento dei metodi sui quali si è costruito, faticosamente, il sistema di welfare. In poche parole porterebbe alla soppressione dei distretti sociali, intesi come ambiti territoriali dotati di autonomia gestionale, economica e organizzativa Per di più – proseguono – la proposta di legge Forte, non prevedendo finanziamenti certi per fare fronte ai livelli essenziali delle prestazioni sociali, non dimostra di voler effettivamente garantire tali prestazioni. Rifiutiamo, infine, l’idea del ticket anche per le prestazioni sociali, perché crediamo che debbano essere garantiti i bisogni dei cittadini e la loro qualità di vita, e che si possano individuare le risorse necessarie recuperando dagli sprechi”. “Dal canto nostro, come Federazione della sinistra – concludono – avanzeremo proposte soprattutto nel merito del trasferimento dei poteri ai comuni, ai cittadini e alle associazioni di volontariato, affinché possano intervenire concretamente, nelle migliori condizioni”.

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