“L’incendio del deposito di plastica ripropone drammaticamente nel nostro territorio la necessità di avere un sistema di controllo delle aziende che trattano materiali potenzialmente pericolosi per evitare che quanto accaduto ieri non possa ripetersi.
Sappiamo che determinati impianti debbono avere un sistema antincendio che dovrebbe tempestivamente funzionare per evitare il propagarsi di incendi.
Questa azienda lo aveva?
Se non l’aveva, perché le è stata concesso di operare?
La Lega Consumatori, lungi dall’essere un’associazione del “no” a tutto, richiede però alle Autorità competenti di adoperarsi perché le attività si svolgano in un contesto di massima sicurezza.
La popolazione ha il diritto di non dover subire il pericolo rappresentato da una nube tossica così come l’impresa ha quello di esercitare la sua attività in un contesto sicuro a protezione del lavoro che riesce a dare alla territorio dove opera, degli stessi lavoratori e dell’attività nel suo complesso.
Da oggi c’è un impianto distrutto e chi ci lavorava, che da oggi corre il rischio di perdere il suo posto di lavoro, ha il diritto di sapere se lavorava in un contesto sicuro perché l’incendio non solo ha provocato questa nube, non solo ha posto il personale in pericolo ma, probabilmente, ha interrotto le attività di un’azienda impoverendo l’imprenditore, i lavoratori ed territorio dove operava”.
Le parole di Dario Ferraro, presidente della Lega Consumatori di Pomezia.