In dieci uomini i ragazzi guidati da Mister Guerra conquistano una preziosa vittoria
Formazioni:
POMEZIA: Barbarino, Mugnaioli, Guglielmi, Vita, De Santis, Milano (dal 5° st. Metani), De Vivo, Martini (dal 1°st D’Addona), Farhani, Faticanti (dal 25° st. Ranieri), Politi A disp. Brugioni, Belfiore, Petrella
D. AMORE: (formazione non disponibile)
Marcatori: al 12° st. D’Addona (PC)
Note: Espulso per proteste Politi al 29° del pt.
Il Pomezia rialza la testa. Serviva una risposta alla pesante sconfitta della settimana scorsa e così è stato. Rabbia, grinta ma soprattutto tanto orgoglio gli ingredienti fondamentali di questa vittoria, che rilancia i pometini in classifica, ora al settimo posto. La squadra ha mostrato grande compattezza soprattutto nel primo tempo, quando l’espulsione per proteste di Politi avrebbe potuto indirizzare la gara verso ben altri orizzonti; si è riorganizzata, ha neutralizzato il Divino Amore ed infine ha piazzato la stoccata vincente con D’Addona. Già proprio lui. L’eroe di giornata, autore prima di tutto della punizione davvero spettacolare che ha deciso l’incontro, ma anche di una prestazione maiuscola con tanta corsa a servizio della squadra. Insomma nel momento di difficoltà il Pomezia ha saputo reagire e lo ha fatto ancora nella sua fortezza, il Comunale, sempre più il punto di forza di questa squadra.
PRIMO TEMPO, POCHE EMOZIONI – La gara è iniziata con un ritmo a dir poco blando, con le squadre molto contratte e attente a non lasciare spazi agli avversari. Nei primi minuti leggera supremazia del Divino Amore che approfitta di qualche sbavatura della retroguardia pometina, le uniche della gara, anche se Barbarino non corre particolari pericoli; per contro i padroni di casa non riescono a rendere incisive le proprie sortite offensive, con qualche passaggio sbagliato di troppo. Tuttavia, già dal decimo, le cose cambiano, con il Pomezia che inizia a crescere anche sotto il punto di vista del gioco espresso. Al 15° infatti arriva la prima palla gol dell’incontro, forse la più nitida di tutta la gara: Faticanti si libera magistralmente in area dei suoi diretti marcatori ma, arrivato a pochi passi dal portiere avversario, calcia a lato sprecando il tutto. Passano i minuti e il copione resta invariato, con l’undici di mister Guerra bravo ad arginare tutte le iniziative avversarie. Poi però arriva la doccia fredda. Al 29° Politi finisce anzitempo negli spogliatoi, reo di aver pronunciato qualche parola di troppo nei confronti del direttore di gara, al termine di una normalissima azione di gioco: l’arbitro fischia un fuorigioco, l’attaccante pometino calcia ugualmente e, di fronte al richiamo ufficiale, reagisce in malo modo meritandosi in tal modo il cartellino. Il Divino Amore si ritrova pertanto a gestire una preziosa supremazia numerica considerati soprattutto i minuti di gioco restanti, oltre sessanta; tuttavia, il Pomezia non perde la testa, si risistema con un equilibrato 4-4-1 e affida al contropiede la sua strategia offensiva. Di emozioni però, da una parte e dall’altra, non ne arrivano più, e allo scadere dei 45 minuti il punteggio è ancora fermo sullo 0-0.
LA “MAGIA” DI D’ADDONA – Al rientro in campo la storia dell’incontro sembrerebbe scontata, con il Divino Amore nella posizione ideale per impadronirsi dell’incontro ed ottenere la massima posta in palio. L’esito però darà torto agli ospiti. Passiamo alla cronaca. Dopo circa dieci minuti di difesa ordinata la squadra del Presidente Gamaudi si riporta in avanti creando non pochi problemi alla retroguardia avversaria e annullando di fatto l’inferiorità numerica; al 12° arriva l’episodio che decide l’incontro: una punizione dal limite realizzata magistralmente da D’Addona, con la sfera che termina sotto l’incrocio dei pali in un perfetto mix di potenza e precisione. Il risultato si sblocca dunque, con i padroni di casa clamorosamente in vantaggio e pronti a tutto per portare a casa questo importantissimo risultato. Tuttavia, da qui in avanti, come era lecito aspettarsi, inizierà un lungo periodo di difesa ad oltranza contro i disperati assalti di un Divino Amore nel tentativo di riagguantare la partita; gli ospiti gettano nella mischia tutti i giocatori d’attacco a loro disposizione, arrivando addirittura a giocare con cinque punte ma, di pericoli seri, la porta di Barbarino, ne correrà ben pochi. Sono infatti appena due gli interventi dell’estremo difensore rosso-blu che per il resto si limiterà a raccogliere e a rinviare palloni dal fondo; merito questo di tutta la squadra, ordinata e compatta, abile nel gestire al meglio le varie situazioni, legittimando in tal modo il vantaggio ottenuto. Vantaggio che diventa definitivo allo scadere dei 90° minuti, nonostante i sei di recupero concessi dall’arbitro; promossa a pieni voti pertanto il Pomezia, che in dieci uomini ha saputo reagire ed ottenere una grande impresa. Male invece il Divino Amore troppo disunito e incapace di creare buon calcio nonostante la supremazia numerica.