Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, incalzato dai giornalisti sulla questione dello spostamento delle analisi di routine dall’ospedale Grassi di Ostia al San Camillo di Roma, ha provato a rassicurare i cittadini, rispondendo alle polemiche di sindacati e Sinistra Italiana.
“Il tema della lavorazione del sangue risponde a dei criteri scientifici che puntano a fare lavorazione su masse che rendono più di qualità gli esiti” ha spiegato il presidente PD, annunciando che “la prossima settimana, proprio perché bisogna ascoltare tutti, abbiamo programmato degli incontri per spiegare e ragionare”.
Poi precisa: “La fase della distruzione e delle chiusure è finita. Non si parla di prelievi, ma della massa della lavorazione”.
E aggiunge: “Al Grassi si sono investiti per la prima volta dopo dieci anni 2,1 milioni, si stanno assumendo i primari e quindi la parola smantellare non fa parte di questa stagione. Casomai si parla di riorganizzare, reinvestire e aumentare la qualità dei servizi per i cittadini e gli operatori. Questa Asl ha avuto quest’anno più deroghe sui primari e il personale che negli ultimi 5 anni. Sembra strano che si portino i servizi altrove? Sembra strano ed è legittimo, ma dire che si smantella il sistema è una furbizia”.
Zingaretti ha poi promesso consegne dei reperti medici senza ritardi (in 48 ore) e di impedire che saltino posti di lavoro.
Tutte le spiegazioni sono state fornite a margine del sopralluogo al nuovo Centro dialisi del Centro paraplegici di Ostia (CPO). E’ una struttura con 12 posti più due per contumaciali dove lavoreranno 10 infermieri, 3 ausiliari e 5 medici.
“Finalmente il Lazio dopo 10 anni può tornare ad assumere personale– ha commentato il presidente in merito a questa apertura- La stagione dei tagli e delle chiusure è finita, i conti sono in ordine, anzi molto in ordine. Questo centro è un altro tassello del nuovo sistema sanitario che si sta ricostruendo (in riferimento alle prossime 1.700 assunzioni previste tra questo e il prossimo anno n.d.r)“.