Oggi l’amichevole in famiglia con la Primavera. Vuoi vincere anche quella, il segreto è voler vincere sempre?
Sì, la competitività è data dal lavoro di ognuno per fare la Roma grande. L’importante è voler vincere sempre tutto. E’ importante anche per ragazzi della Primavera poter giocare contro la prima squadra. Ti fa crescere.
Hai mai fatto arrabbiare qualche compagno perché hai fatto un’entrata troppo forte in allenamento?
No. Entro forte ma sempre nel rispetto degli altri, nel modo giusto.
Magari a Dzeko per abituarlo ai difensori avversari…
Ogni tanto sì, bisogna farlo… (ride)
Tu sei il classico bravo ragazzo. Su Instagram metti foto con tua moglie, con i compagni, ma anche foto di viaggi in posti belli. Ad esempio di recente sei stato alle Cinque Terre.
Sì siamo stati alle Cinque Terre, è un posto molto bello. Nel viaggio abbiamo fatto anche sosta a Lucca. L’Italia è bella bisogna approfittare del tempo libero per vederla.
Fazio è un nome italiano, come le tue origini.
Sì siciliano, mio nonno era siciliano. La zia di mio padre è ancora lì. Tutta la mia famiglia è andata in Argentina dopo la guerra nel 1948-1949 e non sono più tornati. Mio nonno era di Erice. Anche Tumminello è di quelle parti.
Dopo tanti spostamenti per giocare le partite ti va ancora di viaggiare?
Bisogna approfittare del tempo libero per fare cose con la moglie e la famiglia. A me piace viaggiare e conoscere culture diverse.
Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna. Quanto è importante per un giocatore avere una famiglia stabile accanto?
Non è facile per mia moglie, col fatto che giochiamo ogni tre giorni siamo fuori casa tanto tempo. Ma lei mi conosce bene e sa quando deve essere lì per aiutarmi a darmi fiducia. Condividiamo tutti i momenti, belli e brutti.
Quanto sei arrabbiato per l’eliminazione in Europa League?
E’ un peccato perché pensavo che quest’anno poteva essere nostra. Un peccato, ma adesso siamo ancora dentro alla Coppa Italia e dobbiamo ripartire da questa partita. Dobbiamo vincere questa partita per vincere un trofeo.
Dovete voltare pagina. C’è la Coppa ma anche il campionato è ancora lungo.
Vedo che la squadra è molto convinta che il campionato non è ancora finito. E adesso arriva la parte più importante della stagione, gli ultimi due mesi con sfide decisive. In campionato dobbiamo provare vincerle tutte.
Ci voleva la pausa?
Sì, è importante recuperare. Dopo Natale abbiamo giocato tante partite. Serve recuperare adesso per fare un bel finale di stagione.
La prossima partita è Roma-Empoli, queste sono le partite più difficili da preparare come quella col Sassuolo.
Tutte le partite sono diverse. Col Sassuolo avevamo giocato due giorni prima col Lione. Ora bisogna pensare solo all’Empoli, perché tanto il derby è lì che aspetta. Dobbiamo stare concentrati sul nostro lavoro. Solo Empoli, Empoli, Empoli.
E poi c’è Napoli-Juve.
Mi hanno chiesto cosa quale risultato è meglio per noi perché il secondo posto è ancora in bilico. Ma noi dobbiamo sempre guardare in alto, avanti e mirare al primo posto. La cosa più importante è vincere contro l’Empoli. Noi siamo stati secondi per tutta la stagione, dobbiamo guardare sempre davanti e mai indietro.
Che è successo in quelle tre partite perse?
Tutte le partite sono difficili. In quel periodo abbiamo giocato sfide complesse ogni due giorni e non è facile quando ne giochi tante, le gambe e il corpo lo sentono. Ma bisogna sempre rialzarsi e guardare alle dieci-undici partite che mancano alla fine.
Come fai a mantenere sempre la calma in campo in mezzo a tanti attaccanti? Sempre stato così, non vai mai in agitazione?
No? Ansia di perdere la palla no. Si sente sempre la pressione, ma questo è normale per chi vuole vincere. Aiuta, ti fa sentire vivo.
Hai delle passioni? Ad esempio nel mangiare.
Mi piace molto mangiare, la cultura del mangiare. Una cosa in particolare il “Dulce de leche”, un dolce tipico argentino.
Se vinciamo il derby e passiamo il turno ci stai un mese senza Dulce de leche?
Sì sì, sicuro.