Speravamo di non parlare più di emergenza rifiuti, ma i fatti ci costringono altrimenti. Strade sporche, cassonetti ricolmi, immondizia lungo i marciapiedi. Non siamo ai livelli dell’estate appena trascorsa, ma il problema rimane serio. Talmente serio che qualcuno tenta di risolverlo con il “fai da te”. Per ripulire il verde di via Zara degli ignoti hanno pensato di dare fuoco all’erba: per due giorni di seguito, ieri ed oggi, le fiamme sono divampate alte all’altezza dell’incrocio con via Misilmeri, sabato sul lato che guarda verso il mare, domenica in direzione Martin Pescatore. A fuoco anche le campane della differenziata, lasciate dietro al campo sportivo ma non più utilizzate “ufficialmente” da quando a Torvaianica è partita la raccolta porta a porta. In realtà l’intera area, campane comprese, viene utilizzata come una discarica a cielo aperto: oltre ai rifiuti urbani si trovano divani, materassi, televisori e frigoriferi. Ora molti di quei rifiuti sono bruciati, e, a causa del vento, per due pomeriggi di seguito l’aria della zona è risultata irrespirabile.
“Vogliamo maggiori controlli – lamentano i cittadini – non è possibile continuare a vivere circondati dai rifiuti”. E questa volta è andata pure bene: se le fiamme, prima che intervenissero i Vigili del Fuoco di Pomezia, avessero avuto il tempo di avanzare ancora, sarebbero arrivate al parcheggio, che sabato era occupato da diverse automobili. “Poteva essere un disastro – continuano due testimoni – perché le macchine sarebbero potute esplodere. La paura c’è stata quando abbiamo sentito quattro o cinque piccole esplosioni, ma per fortuna si trattava di lattine o bottiglie di alcol, che hanno sprigionato delle scintille verdi”.