Si dice che la Danimarca sia il paese più felice del mondo. È veramente così? Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di Luca Milani, che ha deciso di raccontare la sua esperienza in questo stato del nord Europa.
Università in Danimarca
Mi chiamo Luca Milani, ho 20 anni, lavoro e studio ingegneria meccanica in Danimarca. L’idea di andare a studiare all’estero mi ha sempre intrigato, ma questo paese l’ho scelto per merito di mia zia, che un giorno, girovagando su google, ha scoperto che nei paesi scandinavi i corsi universitari per i cittadini dell’Unione Europea sono gratis. Interessato, ho iniziato delle ricerche che mi hanno tolto molti dubbi, tra l’altro ho anche saputo che in molte università venivano offerti corsi di ingegneria meccanica in lingua inglese. Sembra tutto troppo facile, infatti non è proprio così.
Passaggi preliminari
Studiare in Danimarca non è proprio semplice. Per essere ammesso ai corsi bisogna avere ovviamente il diploma di scuola superiore, ma per certe specifiche facoltà (come ad esempio ingegneria) bisogna disporre di buoni voti per quanto riguarda materie come matematica, chimica e fisica. Nel mio caso sono stato accettato con otto decimi per tutte e tre le materie.
Il secondo requisito fondamentale è un certificato di inglese che sia riconosciuto dall’università, in genere accettano il TOEFL iBT con un punteggio minimo di 80 su 120, lo IELTS con un punteggio di almeno 6.5 su 9, oppure anche il Cambridge CAE. La domanda di iscrizione si compila sul sito di Optagelse a partire da febbraio fino a marzo se si vogliono iniziare gli studi a settembre. I miei corsi sono iniziati proprio a settembre 2016, 2 mesi dopo aver finito la maturità. Ho fatto la domanda a febbraio, ma ho mandato all’università il diploma per i primi di luglio e non c’è stato nessun problema.
Una volta in Danimarca mi sono dovuto subito attivare per richiedere il permesso di residenza ( importante se si ha intenzione di rimanere nel paese per più di tre mesi ) e successivamente il CPR-Nummer, che è importante per l’aspetto dell’assicurazione sanitaria, ma funge anche da ID danese.
Lo studio
La meta più ambita è la capitale Copenaghen, ma è anche la più costosa. Ho scelto invece una cittadina situata nella penisola centrale chiamata Horsens. Non è molto grande, ma molto tranquilla, con poco traffico e poche distrazioni. Credo sia l’ideale per studiare,ma può essere un po’ limitata sul numero di locali per svagarsi. Ho scelto questa località anche perchè c’è la Via University College che è specializzata nelle facoltà di ingegneria. Se siete tipi da party allora considerate la città di Aarhus, città molto più grande.
Gli orari delle lezioni che ho avuto non sono asfissianti, in genere sono tra le 8:20 del mattino fino alle 12:40, ma possono variare, mentre gli esami sono a date fisse tutti alla fine del semestre. Ho trovato particolarmente interessante il metodo d’insegnamento di questo paese. Tutta e sottolineo la parola “tutta” la teoria appresa durante le lezioni del semestre viene utilizzata a livello pratico in laboratorio e nel progetto del semestre. Hanno quindi un’approccio molto pratico in quanto gli studenti vengono messi di fronte a situazioni potenzialmente realistiche. Le classi sono di circa 30/35 persone quindi molto ridotte se comparate con le università italiane, mentre il rapporto con i professori è quasi totalmente informale, quasi amichevole, ed è una delle cose che preferisco di questa università.
Relazioni sociali
Mi trovo bene sia con gli insegnanti sia con i compagni. Nell’università circa il 60% provengono da nazioni straniere, quindi oltre ad ascoltare anche 20 lingue diverse mentre si cammina nei corridoi si può parlare inglese con chiunque. Ho stretto molte amicizie sia con connazionali ( in erasmus e non ) sia con stranieri, con i quali ho condiviso molte esperienze. Credo che la mia università sia molto avanti sotto questo punto di vista grazie a questa particolare affluenza di studenti.
Alloggio
Ci sono diverse possibilità di alloggio ad Horsens, la più immediata e comoda consiste nello Student Village situato proprio nel campus universitario, ma è anche la più costosa. Una valida alternativa sarebbe quella di iscriversi ai numerosi gruppi di facebook esistenti in cui vengono pubblicati annunci di offerte di camere o appartamenti in affitto, (condivisi e non) che ovviamente costano meno dello Student Village, ma che si trovano in centro a circa 2 chilometri dal campus.
Lavoro
Il tasso di disoccupazione giovanile medio nel paese in questione è di circa 4%. Molto basso direi, soprattutto se comparato con il 45% circa dell’Italia. È questa una delle principali ragioni per cui ho scelto la Danimarca. Non ho mai voluto dipendere economicamente dai miei genitori perciò nonostante talvolta loro mi abbiano aiutato, io ho iniziato sin dai primi mesi a cercare un impiego part-time. In una cittadina come Horsens è difficile trovare lavoro soprattutto se si pensa al numero di studenti in cerca di opportunità. Inoltre se non si conosce il danese si è ulteriormente penalizzati, ma fortunatamente esistono corsi di lingua gratuiti in quello bellissimo stato.
All’inizio mi sono accontentato di fare il lava-piatti in un ristorante italiano in centro, poi mi è stato offerto un posto da un’azienda che si occupa di marketing a livello internazionale chiamata Trendhim, la quale sta tutt’ora assumendo tantissimi studenti provenienti da varie nazioni europee in quanto interessata alle loro lingue native.
Grazie a tutto ciò sono felice del modo in cui sto vivendo la mia vita, questa esperienza sta allargando i miei orizzonti e sta aprendo nuove possibilità che quando ero in Italia nemmeno contemplavo. Studiare all’estero è un’opzione che consiglio a tutti di considerare.
Luca Milani