Occupazione di edificio pubblico, interruzione di pubblico servizio, e minacce (di autolesionismo, ndr) rivolte alle forze dell’Ordine. Sono questi i reati contestati dal Tribunale di Velletri ai 21 lavoratori “ex Lsu e Appalti Storici” (20 donne ed un uomo) che tre anni fa, precisamente il 18 febbraio 2014, organizzarono un sit-in all’interno della scuola elementare Trilussa di Pomezia. L’occupazione venne organizzata come forma di protesta per protestare contro il rischio di licenziamento (leggi qui l’articolo con le interviste realizzate durante quei giorni): all’iniziativa seguì – era il 19 febbraio – lo sgombero coatto delle forze dell’ordine che sollevò più di una polemica. Oggi dunque, a distanza di quasi tre anni, arriva il verdetto della giustizia: il PM ha ottenuto dal Giudice una pena di 20 giorni di reclusione (per 18 di loro), tradotti in quasi 3800 euro di multa, 4 mesi (corrispondenti ad una sanzione di oltre 15mila euro) invece per le tre donne a cui sono state contestate anche le minacce di autolesionismo. “L’unico nostro reato è stato quello di proteggere i nostri diritti, il nostro posto di lavoro in momento in cui per effetto della gara Consip stavamo perdendo oltre il 70% dell’occupazione e del reddito quindi”, ha dichiarato una delle lavoratrici coinvolte nella vicenda nei giorni scorsi, a margine di questa dura sentenza.