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INDIANO DECAPITATO A TOR SAN LORENZO: TROVATO IL COMPLICE

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I Carabinieri di Anzio hanno arrestato un altro indiano con l’accusa di concorso in omicidio ed occultamento di cadavere \n\n

Sono passati più di tre mesi dall’omicidio di i Hoshiar Sing decapitato a colpi d’ascia il 13 marzo nella casupola in cui viveva, sulla spiaggia di Tor S. Lorenzo, ad Ardea. I carabinieri della Compagnia di Anzio, diretta dal maggiore Emanuele Gaeta, hanno arrestato il complice del presunto assassino. Si tratta del 29enne Gijarat Singh, che lui indiano, omonimo del 38enne arrestato come autore del delitto ed ora nel carcere di Velletri da marzo con l’accusa di omicidio\n\nvolontario e occultamento di cadavere. Il complice è accusato di concorso in omicidio. I p’articolari delle indagini che hanno portato alla cattura del giovane indiano li fornisce direttamente il Comandante della Compagnia di Anzio. “Malgrado avessimo arrestato in poche ore il presunto omicida – ha spiegato il maggiore Emanuele Gaeta – le indagini sono continuate sia per ritrovare la testa, che sembra sia stata gettata in mare, anche se i sub non l’hanno potuta individuare, sia per precisare alcuni indizi. Così è emerso il ruolo di un complice, poi individuato in questo cittadino indiano di ventinove anni che si accompagnava spesso con gli altri due e che, probabilmente, si era allontanato subito dopo il fatto, rientrando in zona quando ha pensato che tutto era tranquillo”. Precisata anche la dinamica di questo omicidio fra connazionali, tutti incensurati. “E’ stata un’esplosione di rabbia – ha detto il maggiore – derivante da una serie di situazioni pregresse per cui uno era oggetto di pesanti scherni da parte dell’ucciso. Quella sera, dopo l’ennesima lite, quando Hoshiar Singh si è messo a letto, l’altro – che da tempo voleva vendicarsi – ha impugnato l’ascia e lo ha colpito. Ma è difficile che sia riuscito da solo a compiere quell’omicidio e a trasportare il cadavere per 50 metri sulla spiaggia, senza una traccia di trascinamento. Doveva essere stato aiutato da qualcuno. Questo ci ha spinto a seguire alcuni indizi che ci hanno portato alla cattura del complice”. Dall’analisi delle risultanze investigative, Gijarat Singh sarebbe stato presente nel capanno la sera del delitto ed avrebbe avuto anche un ruolo attivo in tutta la vicenda. A seguito del fermo, il GIP di Velletri ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti con l’accusa di concorso nell’omicidio ed occultamento del cadavere. L’uomo è stato tradotto nel carcere di Velletri in attesa di giudizio.\n\n

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