Una tecnica collaudata, mutuata dalle più note piazze di spaccio romane e di altre città italiane, quella di situare agli ultimi piani di immobili popolari, possibilmente coperti da vedette, delle centrali di spaccio al dettaglio riparate da grate e porte blindate. Una forma di tutela contro qualche cliente più pericoloso, ma soprattutto un ostacolo talvolta insormontabile, se chiuso in faccia agli operatori delle Forze dell’Ordine, così da avere il tempo di liberarsi delle sostanze. Ma non è andata bene a un giovane romano 29enne, che già nello scorso mese di agosto aveva subito un controllo del genere, conclusosi in quella circostanza solo con una segnalazione amministrativa. I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia Roma Ostia, infatti, dopo un’attenta osservazione per studiarne i movimenti, sono riusciti a fermarne la frenetica attività di spaccio.
Dopo aver chiuso la porta blindata e la grata in ferro di nuovo in faccia ai militari, e nonostante il tentativo di liberarsi dello stupefacente, non aveva fatto i conti, questa volta, con le vedette: non le sue, ma altri militari dell’Arma appostatisi per strada, che lo hanno visto gettar via dal balcone vari involucri. Pertanto, dopo poco, i Carabinieri hanno fatto intervenire sul posto un’unità cinofila composta dal cane “Balboa” e dal suo conduttore. Il cane ha subito rintracciato lo stupefacente all’interno di un campo sportivo dismesso in via Fasan di Ostia, sul quale si affacciava l’immobile alla cui sommità era stata elevata la mansarda blindata. I militari, così, hanno rinvenuto varie dosi di cocaina, per complessivi 14 g. circa, di hashish, per complessivi 6 g. ed una dose di marijuana oltre a materiale da taglio e confezionamento, bilancini e la somma contante di 380€. Il giovane è finito è manette e, all’esito dell’udienza di convalida, è stato rimesso in libertà, in assenza di ulteriori pregiudizi, in attesa delle ulteriori fasi del dibattimento.