Non si placano le polemiche in merito alla manifestazione, per protestare contro il Commissariamento, che si è svolta due giorni fa ad Ostia. “Abbiamo letto con sorpresa e dispiacere le dichiarazioni del Commissario del X Municipio nelle quali si lascia intendere che la partecipazione di mille persone (fonte Questura di Roma) al corteo di sabato 21 gennaio, sia stata condizionata dal rifiuto del “ripristino delle regole”, scrive il Comitato Spontaneo Basta Commissariamento del X Municipio.
“Che i manifestanti abbiano dimostrato senso di responsabilità e il massimo rispetto delle regole è stato ampiamente verificato dalle forze dell’ordine presenti: il corteo si è svolto silenziosamente, ordinatamente, riducendo al minimo i disagi alla vita del territorio. Altra cosa è non accettare la sottrazione del diritto del voto per più di 24 mesi immotivatamente e senza una chiara rendicontazione di quanto fatto finora. In quel corteo c’erano persone che la Commissione ha rifiutato di ricevere, c’erano associazioni che attendono decisioni rinviate sine die, c’erano volontari che non riescono a dialogare con l’amministrazione, c’erano disoccupati vittime del declino di un’economia turistica piegata dalle inefficienze del Municipio. Sportivi, parroci, comitati di quartiere, professionisti, pendolari, semplici cittadini che amano il posto dove vivono e che lo vedono stravolto da un degrado urbano e sociale inenarrabile e non più accettabile.
Sbagliato delegittimare il corteo
“Intervenire per delegittimare una manifestazione che ha espresso solo concetti democratici – prosegue la nota – rivendicando diritti costituzionalmente tutelati, chiedendo democraticamente di conoscere anche i risultati della azione amministrativa svolta, è inaccettabile sempre, soprattutto quando provenga da un funzionario pubblico. Nella vita democratica, le auto-assoluzioni non servono a niente e non portano da nessuna parte. Le valutazioni sull’operato della pubblica amministrazione spettano solo alle forze politiche ed ai cittadini tramite l’esercizio democratico del diritto di critica e, ancor di più, dall’esercizio del diritto di voto, come chiediamo avvenga in questo territorio sempre più devastato dall’incuria e dall’abbandono. Ribadiamo che non abbiamo manifestato “contro lo Stato”, ma allo Stato semmai ci siamo appellati, perché qui nessuno ha ancora capito cosa si stia facendo e si sia fatto per contrastare la criminalità, cosa che a noi per primi sta a cuore. Il testo dell’unico intervento che abbiamo autorizzato è a disposizione di tutti, per poterlo analizzare. Perché noi siamo trasparenti e stiamo agendo alla luce del sole, mettendoci le facce e le idee”, conclude quindi il testo.