di là della posizione giuridica del BPalace, che sarà valutata nelle sedi giurisdizionali competenti – ha dichiarato il titolare Antonio Falconio – ciò che fa scandalo è l’assiduo controllo che ho subito nel mio esercizio commerciale. Da giugno ad oggi ho subito una decina di verifiche da parte della Polizia Municipale”.
“Ciò che non comprendo – ha continuato – è come mai per oltre trent’anni le attività commerciali operanti sul Lungomare degli Ardeatini non sono state ancora oggetto di ordinanze di chiusura da parte degli uffici preposti, stante la palese contrarietà dell’esercizio commerciale alle norme igienicosanitarie, ambientali, urbanistiche e demaniali. Tale situazione non è più tollerabile e non si capisce perché i tecnici ed i funzionari dell’ufficio tecnico urbanistico, demanio ed ambiente non siano intervenuti prima. Per tutelarmi ho dato mandato ai miei legali di denunciare alla Procura della Repubblica di Velletri ed alla Tenenza dei Carabinieri di Ardea tutti i responsabili delle supposte azioni omissive, e/o degli abusi d’ufficio eventualmente perpetrati sul territorio di Ardea”.
Ma alle lamentele dell’esercente è arrivata immediata una risposta “di fatto”. Questa mattina, infatti, i sigilli sono stati posti anche ad un’altra attività commerciale posta a poca distanza dal BPalace, un bar affiliato ad un club nautico. “Chiusura coatta del pubblico esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande in applicazione dell’ordinanza n. 24 del18.01.2011 emessa dal dirigente della 2° area economica-finanziaria Dr. Cosimo Mazzone. Chiunque si immetterà, senza preventiva autorizzazione da parte dell’Autorità competente, all’interno del pubblico esercizio de quo incorrerà alla sanzione prevista all’art. 349 c.p.. Ardea 27.08.11”: questa la motivazione fatta affiggere dall’amministrazione comunale alla squadra commercio della Polizia Municipale, guidata dal maggiore De Paolis e coordinata dal comandante Colonnello Francesco Passaretti.