Il Sindaco e la Giunta hanno deliberato il documento preliminare di indirizzo al nuovo piano urbano del Comune di Pomezia, passo fondamentale per avviare l’iter di approvazione del nuovo PUGC, che approderà in Consiglio comunale e poi in Regione Lazio e Città Metropolitana di Roma Capitale.
Il DPI “è coerente con le linee di indirizzo per il Piano Urbanistico Comunale Generale approvate dal Consiglio comunale il 30 dicembre 2014 – si legge nella delibera – è improntato a una impostazione urbanistica non dissipativa delle risorse ambientali e culturali, con particolare riferimento alla necessità di contrastare il consumo di suolo, valorizzare il paesaggio, tutelare gli ecosistemi e promuovere le infrastrutture verdi; persegue la tutela e valorizzazione dell’identità locale e del patrimonio storico, archeologico e ambientale del territorio pometino nella direzione di un significativo miglioramento e gestione sostenibile del paesaggio; prevede l’attivazione di forme di partecipazione delle comunità al progetto di città e di paesaggio in attuazione degli obiettivi di rigenerazione urbana e territoriale”.
Dieci Ambiti Strategici per il rilancio della città e oltre quaranta linee di azione e proposte progettuali tra cui il riconoscimento concreto dell’origine e l’identità della città di fondazione, il parco archeologico Antica Lavinium, la riqualificazione delle aree limitrofe al tracciato di via Pontina, il recupero dei nuclei ex abusivi, la riqualificazione e la valorizzazione delle aree dunali di Campo Ascolano e Torvaianica.
Queste le linee di indirizzo individuate per gli ambiti strategici: la valorizzazione dell’asset territoriale, logistico e produttivo di Santa Palomba e la ricerca di un assetto viabilistico, logistico e di mobilità integrata funzionale allo sviluppo delle attività economiche e più sostenibile sotto il profilo ambientale e paesaggistico; la promozione del patrimonio storico archeologico legato all’Antica Lavinium e al Borgo di Pratica di Mare; il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico di valore identitario della Città di Fondazione, dei paesaggi della campagna romana e dei paesaggi e degli insediamenti rurali della bonifica; la riqualificazione degli ecosistemi e la promozione della Rete Ecologica; la realizzazione di aree verdi fruibili in ambiti di pregio quali: Pomezia Centro, nel rapporto tra Città di Fondazione, spazi pubblici e aree verdi; Alba Lavinium, quale cerniera tra la Rete Ecologica e il Parco Archeologico dell’Antica Lavinium; Campo Ascolano, quale lembo dunale residuo di eccezionale interesse nel contesto dell’ambiente del litorale laziale e parte integrante della strategia di riqualificazione della costa pometina.
“Dopo 42 anni Pomezia si sta dotando di un nuovo strumento di pianificazione urbanistica – spiega l’Assessore Giuliano Piccotti – Il Piano Regolatore Generale attualmente in vigore risale infatti al 1974, strumento ormai superato e incapace di gestire il profondo cambiamento del tessuto sociale ed economico del territorio. Il documento preliminare di indirizzo è un passo fondamentale verso un risultato storico, che intende fare chiarezza e ordine al caos generato da decine di varianti che per decenni hanno causato uno squilibrio a favore dell’interesse privato rispetto all’interesse pubblico. Il punto di partenza è il carattere poliforme di Pomezia, nei suoi paesaggi e nelle sue diverse attività economiche”.
“Andiamo verso un nuovo piano regolatore che tutela le risorse ambientali, storiche e paesaggistiche – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – ricuce il territorio in termini urbanistici e blocca il consumo del suolo; valorizza le reti ecologiche; rilancia l’attività turistica e ricreativa e recupera le aree industriali dimesse. Uno strumento determinante per il futuro della nostra Città, che non solo traccia le linee per lo sviluppo urbanistico del territorio, ma anche per lo sviluppo economico e quindi per il mondo delle imprese, per il commercio, l’agricoltura e la pesca”.
L’Amministrazione procederà l’attività di concertazione avviata nei mesi scorsi con le associazioni di settore, sindacati, consorzi, rappresentanti delle imprese locali per definire insieme gli obiettivi fondamentali del nuovo piano.