Le parole del centrocampista da poco tornato a vestire la maglia dell’Unipomezia
Quello di Ivan Pestrin è stato senza dubbio un gradito ritorno in casa Unipomezia. Il centrocampista, mente della squadra che lo scorso anno ha trionfato nel girone C di Promozione, tornerà lì nel mezzo con la maglia dei pometini per portare esperienza e tranquillità al gruppo. Pestrin commenta così il suo ritorno nella società di Valter Valle: “C’eravamo lasciati solamente per problemi lavorativi personali, che mi impedivano di allenarmi alle 15.00. Ora però sono riuscito a trovare il modo di superare questo inconveniente e quindi non appena il presidente mi ha contattato non ci ho messo troppo tempo a rispondere presente”. Dopo una settimana di allenamento il centrocampista si è già fatto un’idea sulla qualità del gruppo: “La squadra è molto forte a livello tecnico. Purtroppo i risultati dipendono da tantissimi fattori e nella prima fase di stagione non sono arrivati. La qualità però c’è. I giovani mi hanno sorpreso in positivo ed ora starà a noi più grandi il compito di stimolarli nel giusto modo, trasmettendo loro quella cattiveria agonistica che serve per vincere”. Una notizia che ha sorpreso in settimana è quella del ritorno in campo di Emanuele Morelli, che ad agosto aveva appeso gli scarpini al chiodo per intraprendere la carriera da direttore. “Il bomber è carico – commenta Pestrin – ad inizio stagione aveva scelto di smettere ma ora che il gruppo ha bisogno di giocatori di esperienza lui non ha esitato un secondo a rimettersi in gioco. Morelli, così come me ed altri, puntiamo a dare una mano a livello caratteriale e comportamentale. Questo serve alla squadra, dato che dal punto di vista tecnico e qualitativo i ragazzi non hanno nulla da invidiare agli altri”. Per concludere, il centrocampista parla della prossima gara con l’Arce: “Dobbiamo capire che il fatto che ci chiamiamo Unipomezia o che arriviamo alle partita con il completo, non ci porta a vincere le partite. Per conquistare i tre punti bisogna sacrificarsi per questa maglia, lottare su ogni pallone. Se pensiamo di essere migliori degli altri prima di scendere in campo rischiamo solo di fare brutte figure”.