Sarà il Tribunale a decidere come siano andate veramente le cose in merito alla “vicenda Uno Light”, che ormai da anni sta interessando politici e un imprenditore di Ardea. A deciderlo, questa mattina, il GUP del Tribunale di Velletri, che ha deciso di rinviare a giudizio con l’accusa di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio (in concorso) il sindaco di Ardea Luca Di Fiori, i consiglieri comunali Massimiliano Giordani e Fabrizio Acquarelli e l’imprenditore Mario Mastrototaro.
La prima udienza del processo che vede imputati i politici di Ardea è stata fissata al prossimo 7 marzo.
“Ho saputo del rinvio a giudizio solo pochi minuti fa – ha dichiarato il sindaco Luca Di Fiori – Sono sereno, credo che il Comune abba fatto tutti gli atti nel modo corretto, quindi credo che alla fine si evidenzierà tutto questo. La Magistratura fa il suo lavoro e io ho fiducia nei giudici: adesso occorrerà solo attendere i consueti tempi – purtroppo biblici – per chiudere questa vicenda. Saprò far valere la mia innocenza”.
Questo rinvio a giudizio nasce dalla riconversione urbanistica dell’area appartenente all’imprenditore Mario Mastrototaro, su via Pontina Vecchia, dove sorgeva la fabbrica di lampadari “Idea linea luce Srl”. L’imprenditore aveva chiesto di trasformarla in centro ricettivo, sostenendo che, in questo modo, dai licenziamenti dei dipendenti si sarebbe passati a circa 500 nuove assunzioni. Anche per i politici questo era stato visto come l’occasione per lo sviluppo turistico-commerciale-ricettivo della città, ma – secondo l’accusa – per favorire la conversione, Di Fiori, Petricca, Giordani e Acquarelli avrebbero ricevuto in cambio del denaro.
Di ben altro tono, rispetto alle parole usate dal Primo Cittadino, il commento che arriva dal consigliere comunale Luca Fanco.
“Il rinvio a giudizio di oggi del sindaco e degli altri, dal sottoscritto annunciato pubblicamente in Consiglio comunale diversi mesi fa, è solamente il provvedimento giudiziario minimo che potesse accadere. Infatti, il sottoscritto aveva dichiarato, nel Consiglio comunale in cui si discuteva la trasformazione urbanistica della Idea Luce Srl (Uno Light), le testuali parole “…avete un coraggio da leoni approvare questo punto nonostante la Guardia di Finanza stia indagando da tempo, intercettando le vostre richieste”. Nell’occasione, ricordo perfettamente di aver fatto cambiare idea alla collega Dott.ssa Cristina Capraro inizialmente favorevole alla Delibera con l’unico scopo di salvare i posti di lavoro ed ignara di quali interessi ci potessero essere dietro. Nei giorni seguenti sono stato chiamato dal Comandante della Guardia di Finanza, che mi chiese come facevo a sapere delle intercettazioni e che una possibile richiesta di custodia cautelare in carcere era svanita a causa del mio intervento in Consiglio comunale. In seguito ho appreso che la preoccupazione del Comandante della Guardia di Finanza era fondata, in quanto le persone intercettate, a seguito delle mie accuse in Consiglio comunale, avevano chiuso tutti i contatti telefonici con il titolare della Società e non si erano più riuniti nei posti soliti dove si incontravano.
Purtroppo, ho salvato gli intercettati da una possibile custodia cautelare in carcere con le mie dichiarazioni, atte a non far votare la Delibera di trasformazione urbanistica della Idea Luce Srl (Uno Light), cosa che a mio giudizio avrebbe creato una ricchezza spropositata a un privato, in danno del pubblico. Comunque, le intercettazioni telefoniche, ambientali, le riprese e le dichiarazioni del titolare della Società non lasciano dubbi o diverse interpretazioni e, dopo questi rinvii a giudizio, mi aspetto sicure condanne. Dopo l’ennesimo provvedimento Giudiziario con accuse di una gravità inaudita, chiedo formalmente al Sindaco di Ardea Luca Di Fiori e agli altri accusati di dimettersi”.
Ardea: sindaco, due consiglieri e un ex assessore rinviati a giudizio per la vicenda ‘Uno Light’
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