La Ipi, azienda che gestisce la nettezza urbana a Nettuno, rischia il fallimento. È questo il contenuto della lettera scritta dal commissario Mario Moriconi, che ha gettato nel caos un settore di vitale importanza. Ora si cerca disperatamente una boccata d’ossigeno, che potrebbe non bastare a salvare l’azienda.
Il primo tassello della vicenda è stato il commissariamento della Ipi per infiltrazioni mafiose. In agosto era stato posto al vertice Mario Moriconi, che dopo pochi mesi scrive una lettera chiara e devastante: non ci sono più soldi. L’azienda era stata tenuta in piedi solo grazie all’intervento del Comune di Nettuno, che aveva versato oltre 70mila euro all’INPS per evitare il blocco delle contribuzioni, pagando le fatture a vista. Ma i soci non hanno risposto all’appello del commissario per la restituzione della somma: il Comune di Nettuno tornerà ora a pagare le fatture a 90 giorni, come da accordi, e Moriconi ha annunciato che a novembre i dipendenti non riceveranno gli stipendi.
L’annuncio del blocco degli stipendi ha suscitato l’ira della Cisl, che ha proclamato lo stato di agitazione sindacale. Il giorno dello sciopero è ancora da definire, mentre è stata fissata l’Assemblea dei Soci per il giorno 21 novembre. L’incontro si annuncia infuocato: Moriconi ha annunciato che, nel caso in cui non si trovasse una soluzione alla crisi finanziaria, l’unica strada possibile sarebbe il fallimento.
La vicenda dell’Ipi rischia di avere ripercussioni serie su Nettuno, che vedrebbe fallire la ditta che gestisce un servizio fondamentale come quello della nettezza urbana. I lavoratori, l’amministrazione e la città tutta restano col fiato sospeso.