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CIMITERO: 7 AVVISI DI GARANZIA

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Sette avvisi di garanzia: questo sembra essere il primo risultato delle indagini svolte dagli inquirenti in merito alla questione della cessione illecita dei loculi nel cimitero di Via Strampelli. Tra i politici – che non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione, anche perché a livello ufficiale non è ancora stato notificato nulla – ci sono l’attuale assessore all’Ambiente e politiche cimiteriali Nicola Petricca, che ricoprendo l’incarico da soli otto mesi non sembra avere molto a che fare con la vicenda, il suo predecessore Cassio Roccafiorita, il consigliere comunale del PDL Luca Di Fiori, l’ex dirigente dell’ufficio Ambiente Mario Porreca, due dipendenti comunali – Emilio Murano e Mauro Rossi – ed un imprenditore, Stefano Valeri, che opera nel campo delle pompe funebri. I fatti che la Magistratura sta analizzando sono compresi tra il 2008 ed il 2009 e riguardano due distinti filoni d’indagini: il primo riguarda la presunta cessione di loculi nel periodo in cui il Comune aveva bloccato le vendite a causa della mancanza di posti liberi nel Cimitero, causata dal ritardo dell’avvio dei lavori di ampliamento dello stesso. Nonostante il divieto da parte dell’amministrazione, sarebbero stati venduti in una sorta di mercato nero alcuni loculi, e qui subentra l’imprenditore dell’agenzia funebre, che dovevano invece essere assegnati solo post-mortem. L’altro filone scava invece su una presunta turbativa d’asta per l’assegnazione di un appalto per l’esecuzione di lavori all’interno del cimitero, atta a favorire una specifica ditta. Che quello inerente alle imprese di pompe funebri sia un business non sempre limpidissimo è risaputo, ma il Camposanto di Pian di Frasso supera in negativo le medie nazionali: nel recente passato è infatti stato più volte al centro di indagini, come quando sono stati ritrovati resti umani, provenienti proprio dal campo di inumazione di questo cimitero, nella campagna al limitare di Tor San Lorenzo, insieme a pezzi di lapidi. Per non parlare dei sigilli messi ultimamente sui loculi previsti dai lavori di ampliamento, in quanto non in regola con le autorizzazioni. Alla base del sequestro un errore di trascrizione dei calcoli sul cemento armato nel progetto esecutivo presentato al Genio Civile. Un’inesattezza che ha bloccato i lavori per circa 100 mila euro.\n\nInsomma, morire è già brutto, ma ad Ardea di più.

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