“Lo scorso Venerdi 30 settembre, presso il complesso Selva dei Pini, l’amministrazione comunale di Pomezia ha presentato l’elaborato R.I.R., importantissimo documento imposto ai Comuni da una legge del 2001 per valutare in base alle osservazioni di natura tecnica in materia di sicurezza il corretto inserimento urbanistico delle aziende a rischio di incidenti rilevanti”. Inizia così una importante nota dell’Associazione Latium Vetus, che poi prosegue: “La presentazione dell’elaborato R.I.R. era stata nelle ultime settimane al centro di una protesta delle associazioni di Pomezia, fra le quali l’Associazione Latium Vetus, che chiedevano con forza la sua emissione al Comune (solo il 9 settembre scorso il sindaco di Pomezia dichiarava “che il documento R.I.R. era in fase di completamento”).
C’è il R.I.R. ma nessuno (o quasi) lo sapeva
“Da questo punto di vista allora la notizia della presentazione (del R.I.R.) non poteva che essere valutata molto positivamente, tuttavia, contrariamente alla prassi dell’amministrazione comunale a guida Movimento 5 stelle, dell’evento non è stata data alcuna comunicazione ai cittadini né prima né dopo la presentazione. Inoltre non è stata fornita alcuna informazione o dettaglio del documento né sul sito istituzionale del Comune né tramite comunicato stampa ed anche la platea invitata a presenziare all’evento con una mail partita dalla segreteria del sindaco appena due giorni prima è stata molto contenuta, composta dai rappresentanti di sole cinque associazioni fra le quali il CdQ Roma 2, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere, l’Associazione Latium Vetus e il CdQ il Querceto – Colli di Enea.”
L’elaborato R.I.R.
“A pensar male – continua la nota – sembrerebbe quasi che si volesse dare poco risalto all’incontro e la motivazione potrebbe essere presto identificata nella drammatica evidenza che l’elaborato R.I.R. che il Comune ha presentato e che presto sarà approvato ufficialmente apparirebbe non in contrasto con alcuna previsione urbanistica attorno ai quattro siti a rischio di incidente rilevante presenti a Santa Palomba (Eni, Liquigas, Chimec e Procter & Gamble): questo avrà con ogni probabilità ripercussioni nella ormai nota vicenda legata alla proposta Cogea, poiché la realizzazione della centrale in località Tor Maggiore – Roma 2 per la lavorazione di 60.000 tonnellate/anno di rifiuti […] risulterebbe compatibile con i vicini impianti di stoccaggio di carburante dell’Eni e della Liquigas. A dirla tutta, la redazione dell’elaborato R.I.R. […] si potrebbe concludere in un modo che ha molto il sapore della beffa: il Comune è infatti ufficialmente contrario alla realizzazione dell’impianto, ma si accingerebbe ad approvare il terzo documento favorevole alla Cogea (dopo i pareri favorevoli rilasciati dall’ufficio urbanistica e dall’ufficio ambiente). Non è tutto, l’elaborato R.I.R. sarebbe compatibile con molte previsioni urbanistiche: come dichiarato dal progettista che ne ha curato la redazione, teoricamente perfino la realizzazione di una scuola o di un centro residenziale sarebbero assolutamente compatibili agli impianti industriali limitrofi. Per quanto attiene alla richiesta presentata nel settembre 2015 dalle Associazioni all’amministrazione comunale di Pomezia di dare forza in consiglio comunale alla proposta indirizzata alla Soprintendenza di vincolo indiretto dei terreni limitrofi a Tor Maggiore, ove ricade Cogea, gli amministratori comunali del Movimento 5 stelle hanno manifestato di non avere questa volontà e che non daranno seguito alla proposta. Appare ormai evidente che l’iter del progetto Cogea e di tutto quanto ne consegue in termini di migliaia e migliaia di tonnellate annue di rifiuti da trasportare e lavorare a Santa Palomba – Roma 2, se il R.I.R. approvato sarà quello presentato venerdì scorso, potrà terminare con l’autorizzazione definitiva dell’impianto o di parte di esso.”
“Non possiamo quindi che evidenziare il fatto – conclude quindi il testo – che le istituzioni preposte alla cura del nostro territorio dalla Regione Lazio, alla Soprintendenza alle Belle Arti fino al Comune di Pomezia, i cui amministratori si dichiarano contrari all’impianto, non sembrano però intenzionate a contrastare efficacemente il progetto Cogea unitamente ad un silenzio che sembra trovare tutti d’accordo quando l’oggetto è l’area industriale di Santa Palomba che appare sempre più un angolo dimenticato di Pomezia. Il fatto che la legge fissi “requisiti minimi di sicurezza” e inviti a “principi di cautela” impone a nostro avvisio al Sindaco ed alla sua amministrazione una severa valutazione dei prossimi passi da compiere, a partire dall’approvazione del R.I.R., se, al di la delle dichiarazioni di intenti, si vuole realmente contrastare l’insediamento di un impianto che tratterà migliaia di tonnellate all’anno di pattume, scorie di inceneritori, fanghi di depurazione civili e industriali, e altri scarti industriali a pochi metri da un deposito di circa 154.000 t di benzine e gasolio. Le associazioni e i cittadini continueranno ad informare i cittadini e a contrastare attivamente quei progetti che potrebbero presentare serie criticità per il nostro territorio”.
Associazione Latium Vetus