E’ stato fermato da una pattuglia della Polizia Stradale, unitamente al personale della Squadra Mobile della Questura di Rieti, un cittadino di Nettuno, 27anni, Nardo’ Tiziano nell’ambito dei controlli per la prevenzione e la repressione del reato di “sciacallaggio”, insieme ad altre due persone. Il gruppo, a bordo di un veicolo, si aggirava, con divise mimetiche, sul luogo di Amatrice, con fare sospetto e per questo è stato notato dagli agenti. Per tali motivi dunque M.M. di anni 36, di Frosinone, C.A. di anni 32, residente a Roma, e lo stesso Tiziano Nardò di anni 27, residente a Nettuno, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria di Rieti in attesa di nuovi sviluppi”. L’episodio è avvenuto lo scorso 1 settembre.
La pubblicazione di questa notizia, avvenuta ieri e rilanciata da numerosi media tra cui il nostro, ha creato un vero e proprio caos soprattutto sul web. Il motivo? Tiziano Nardo’ residente di Nettuno, in realtà sarebbe tutt’altro che uno sciacallo, anzi. Non a caso, per difendersi dalle accuse, lo stesso ragazzo ha affidato a Facebook e ad altri giornali la propria versione dei fatti per spiegare come erano andate le cose. Teniamo a precisare, prima di farvi leggere le parole dello stesso Tiziano, da noi contattato, che la notizia data non e’ una “bufala” come molti guerriglieri del web hanno scritto accusando giornali e giornalisti, in quanto i fatti, riportatati da fonti affidabili, e dallo stesso Tiziano Nardo’ confermati come vedrete, in ogni caso sono avvenuti; “bufala” vuol dire inventare qualcosa che non esiste, definizione che non si applica a questo caso. Detto e ribadito ciò, certi della buona fede di Tiziano Nardo’, è altresì opportuno, come stiamo facendo ora, ascoltare la versione del ragazzo che riportiamo qui di seguito:
“Ad opportuna visione di chi si è lasciato andare a commenti e accuse, mi ritrovo nella condizione di dover mostrare quello che ho fatto ad Amatrice mentre benpensanti giornalisti e commentatori del web si concentrano su quello che non ho mai fatto. La mia integrità morale mi impone di tutelarmi da certe accuse, da infamie di una stampa disinformata e che cavalca la notizia invece che la verità. In breve, di ritorno da un recupero di materiale dalle macerie, fermato dalla Polizia, mi è stato imputato di avere e scopo di “SCASSO” e “SCIACALLAGGIO” un piccone, un bancomat, una pinza, un portachiavi con proiettile ed altra attrezzatura da scavo e scalata. Inutile è stato il tentativo di spiegare il motivo della mia presenza lì, nonostante le credenziali espresse direttamente dai Vigili del Fuoco, dall’Esercito Italiano e dalla Protezione Civile (alla quale sono regolarmente iscritto). La Polizia, asserendo “voi fate i pompieri e noi facciamo i poliziotti” dinnanzi allo sgomento del personale nella redzone, ha perquisito la mia tenda, adiacente a quella dei VVF con esito totalmente negativo. Il tutto è stato umiliante, inutile e forzato ma a dar forza a tutto ciò, sono in possesso di un Verbale che potete tranquillamente richiedermi. Un finto scoop insomma. Si fa presto a far correre la lingua e giudicare. Io, nella mia vita ho imparato a dimostrare con i fatti che persona sono e l’unico vero sciacallaggio qui è quello mediatico. Ho visto la morte con i miei occhi e ho stretto mano a professionisti e persone straordinarie, non sarà certo un maldestro articolo di giornale o una platea di avvoltoi a distruggere quanto di buono ho fatto. Nettuno non doveva ringraziarmi, non l’ho fatto per un encomio, ma è stata pronta a giudicarmi dopo 10 giorni tra le macerie. Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno contattato e rinnovato la propria fiducia e tutti i professionisti che mi hanno tutelato ed aiutato in questa situazione. Con Amatrice nel cuore e con la coscienza di aver fatto del bene”