Vi ricordate di Francesco Ladu? Circa tre mesi fa – era il 28 aprile – quest’uomo, senza fissa dimora, si era incatenato davanti al Comune di Pomezia accusando il Sindaco e gli Assistenti Sociali di aver fatto promesse poi non mantenute. Quali promesse? Quelle di trovare, finalmente, una soluzione al suo caso. Qualcosa però poi si era mosso: l’uomo infatti era stato affidato al centro di accoglienza temporaneo di Pomezia ubicato presso i locali del “Samoa” e in più aveva iniziato a svolgere, attività che ancora compie, il servizio civico a Torvaianica, presso i giardinetti di Piazza Italia.
Oggi però il caso del signor Ladu è tornato ad esplodere in tutta la sua drammaticità. Franscesco infatti, questa notte, è rimasto vittima di un incidente con la sua moto (unico bene che possiede) ed è stato ricoverato al Pronto Soccorso a seguito delle numerose e vistose ferite riportate. Quindi è stato dimesso o, per meglio dire, lasciato di nuovo abbandonato a sé stesso. Sì perché, ci dice, al “Samoa” non può tornare – stiamo cercando di capirne i motivi – e quindi si trova di nuovo in mezzo alla strada; tanto che, se non fosse stato per l’intervento di un cittadino di Pomezia, che gli ha provveduto un pasto per il pranzo, oggi non avrebbe neppure mangiato. “Sono qui da stamattina su questa sedia a rotelle in preda ai dolori: non so dove andare, aiutatemi”, il suo, nuovo, disperato, appello.
La sua storia in realtà presenta diversi aspetti poco chiari – gli Assistenti Sociali, così come il Comune sostengono di aver fatto tutto il possibile per aiutarlo e che Francesco più di una volta si sia mostrato tutt’altro che collaborativo – e anche le stesse dichiarazioni dell’uomo spesso si sono rivelate contrastanti e non pienamente corrispondenti alla realtà dei fatti. In ogni caso una cosa è certa: al di là del solito “scarica barile” qualcuno deve prendersi la responsabilità di risolvere situazioni come quella di Francesco; pur essendo un caso spinoso, pur essendo il soggetto stesso problematico (cercando ovviamente di capire il motivo per il quale la soluzione del “Samoa”, sebbene temporanea, non abbia funzionato) non è possibile che un cittadino ferito e su una sedia a rotelle rimanga un’intera mattinata in mezzo ad una strada senza che nessuno intervenga.
La risposta del Comune
E’ arrivata in questi minuti una nota dell’Amministrazione di Pomezia che spiega l’attuale situazione dell’uomo: “Il caso di Francesco Ladu è noto sia a noi, sia alle strutture degli assistenti sociali, sia alle forze di Polizia Locale. Purtroppo trovare una soluzione definitiva al suo problema non è facile: lui vorrebbe una sistemazione fissa, una casa, ma questa via al momento non è percorribile. Ciò che abbiamo potuto fare è fornirgli un posto in un centro di accoglienza temporaneo, il “Samoa” per l’appunto, ma per contrasti sorti durante la sua permanenza nella struttura ora lì non è più ‘ospite gradito’. I Servizi Sociali si sono di nuovo attivati allora cercandogli un altro centro, un’altra sistemazione del medesimo tipo ma lui ha rifiutato tutte le proposte. Ci rendiamo conto che è una situazione paradossale ma più di questo il Comune non può fare. Tra l’altro sta svolgendo anche il servizio civico, che fornisce non uno stipendio per carità, ma quantomeno dei buoni pasto.”