Da ieri Luca Di Matteo è, a tutti gli effetti, un calciatore del Latina. L’esterno classe 1988 di Pescara si è legato al club del capoluogo pontino con un contratto annuale che scadrà a giugno 2017. “Sinceramente non vedevo l’ora che arrivasse l’ufficialità – ha dichiarato Di Matteo– Sono sereno e felice, spero vivamente di ripagare la fiducia di tutti, dalla società al mister passando per il direttore per arrivare ai tifosi dai quali spero di farmi apprezzare. L’unica nota negativa, se così possiamo chiamarla, è un piccolo fastidio che finora non mi ha permesso di allenarmi a pieno regime: confido, comunque, di poter lavorare al top tra qualche giorno. Personalmente ho molta voglia di riscattare un’annata, quella passata, che per tanti motivi non è stata positiva: non c’è delusione peggiore che retrocedere per situazioni esterne al campo, dopo aver conquistato una salvezza con prestazioni e risultati. Nel calcio, come nella vita, bisogna sempre guardare a presente e futuro: per quanto mi riguarda l’attualità si chiama Latina. Da questi primi giorni di lavoro in nerazzurro – ha aggiunto l’esterno abruzzese – Sono rimasto colpito positivamente, c’è un gruppo unito e compatto, si lavora duramente ma sempre nella massima tranquillità: è stato facile ambientarmi e per questo ringrazio i compagni che mi hanno fatto sentire subito a casa. Penso che si possa fare bene, ma per il momento non voglio parlare di obiettivi o traguardi: in serie B non è possibile farne, si tratta di un campionato talmente lungo, faticoso e livellato che può davvero succedere di tutto. Il mio obiettivo è quello di lavorare per raggiungere la forma migliore – ha concluso Di Matteo – E mettermi a disposizione del mister. Con Vivarini ho lavorato a Teramo, anche lì dopo aver vinto un campionato meritatamente sono stato privato di quello che avevo conquistato per questioni esterne al campo. Il mister lo conosco bene, so quello che vuole: fa giocare bene le sue squadre, ha la mentalità vincente, è una persona positiva e sa trasmettere la sua positività al gruppo. Ci sono tutti i presupposti per far bene ma, per adesso, preferisco non aggiungere altro: in questo periodo bisogna parlare poco e lavorare tanto”.