L’estate “di fuoco”, in senso letterale, continua senza tregua. E, ad aggravare la situazione, ci si mettono i soliti idioti che incendiano i rifiuti. È successo questo pomeriggio alle Salzare, nel complesso del famigerato Serpentone, di fronte alla palazzina “D”, una di quelle occupate abusivamente e non ancora abbattute nonostante sorga su area protetta da vincoli.
A dare fuoco ai rifiuti, provocando un incendio di grosse dimensioni, tali che il fumo e le fiamme si vedevano sin da Ardea, sia dalla Rocca che dal Museo Manzù, gli occupanti abusivi.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Pomezia, provenienti direttamente da un altro incendio avvenuto poco prima nelle campagne sempre nella zona delle Salzare, in via dei Monti di Santa Lucia.
Ma questi non sono i soli due incendi avvenuti oggi ad Ardea: poco più di un’ora prima era stato dato fuoco al cantiere abbandonato di quella che doveva essere l’isola ecologica di via Pavia.
Il fumo denso scaturito dai rifiuti bruciati al Serpentone delle Salzare si è visto a diversi chilometri di distanza, un fumo che oltre che invadere l’interno e l’esterno della palazzine, ha raggiunto anche le abitazioni circostanti.
Il fetore emanato dall’immondizia abbandonata, ormai “macerata” dal caldo nello scantinato, unito all’acre odore del fumo sprigionato dall’incendio ha reso l’aria irrespirabile, per i residenti e per i soccorritori.
Fortunatamente tutti gli occupanti sono riusciti a scendere in strada prima di rimanere intossicati: bambini, anziani e donne in gravidanza, che con la fuga hanno evitato il peggio.
“A nulla sono valse le continue segnalazioni dei giornali e i reclami presentati alle autorità – ha raccontato sconfortato e affranto il portiere delle palazzine regolari – Questo è il terzo incendio dall’inizio della settimana scorsa. All’inizio di questa, invece, sono andate a fuoco tutte le buste dei rifiuti e i cassonetti che le contenevano. Attualmente le buste vengono gettate in terra, in quanto ancora non sono stati portati i nuovi cassonetti. In questo modo i rifiuti vengono ammucchiati in una montagna puzzolente, costantemente a rischio incendi. Una situazione ormai invivibile e a rischio epidemia che siamo stanchi di subire”.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono giunti i carabinieri della caserma di Tor San Lorenzo, che hanno potuto constatare il degrado e i rischi igienico-sanitari del luogo. Questa situazione è stata più volte segnalata al Prefetto e alle forze di polizia anche dal sindaco Luca Di Fiori, che da tempo chiede l’inagibilità per la palazzina “D”, dove vi sono 36 appartamenti non serviti da acqua potabile ed energia elettrica.
L’acqua viene portata negli appartamenti con taniche di plastica, mentre la corrente viene sottratta dai lampioni pubblici o condominiali.
Proprio per questo motivo alcuni giorni fa c’è stato un blitz dei carabinieri, che hanno deferito all’Autorità Giudiziaria tre cittadini stranieri che non erano riusciti a staccarsi dai lampioni in tempo prima dei controlli, e quindi sono stati denunciati in flagranza di reato. L’edificio occupato abusivamente non ha inoltre scarichi in fogna, e le acque fetide finiscono nello scantinato invaso dai rifiuti.
Infuriati i gli abitanti delle vicine case. “Veniamo un mese l’anno perché vorremmo respirare aria di mare, e invece siamo costretti a respirare fumo tossico e vivere tra spacciatori, ladri di auto e il degrado che insiste nel complesso immobiliare. Chiediamo al Prefetto che esaudisca le richieste del sindaco di rendere quantomeno inagibile il manufatto almeno per motivi igienici sanitari”.
Purtroppo la burocrazia e la mancanza di soldi nelle casse comunali vanificano le volontà di chiunque, e i cittadini “regolari” di questa zona si sentono sempre più abbandonati a sé stessi.
Ardea, pomeriggio di fuoco: fiamme alte alle Salzare, incendi anche in via Pavia e via Monti di S. Lucia (foto)
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