Entro il prossimo 6 Agosto Latina potrebbe prendere al volo una grande opportunità. Quale? Un finanziamento, da parte della Regione Lazio, per la riqualificazione del Teatro Comunale D’Annunzio. A rendere noto la notizia è stato il Consigliere comunale del Partito Democratico, Enrico Forte.
Il Consigliere ha, infatti, affermato in una nota che: “E’ stato pubblicato l’avviso per lo ‘sviluppo delle strutture culturali del Lazio’ grazie al quale la Regione intende sostenere interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, finalizzati al recupero, al completamento, inclusa la fornitura di arredi fissi e mobili, nonché alla messa a norma di teatri di proprietà pubblica situati nel territorio regionale che contribuiscono ad uno sviluppo equilibrato dell’offerta di spettacolo dal vivo sul territorio, con l’esclusione di Roma Capitale. Con l’avviso, la Regione vuole dunque acquisire proposte per l’elaborazione di un programma di interventi prioritari in materia di sviluppo delle strutture culturali con riferimento ai teatri comunali, finanziato per l’annualità 2016 con i fondi derivanti dalla DGR 229/2016 che ha istituito i nuovi appositi capitoli di spesa. Conoscendo le ristrettezze del bilancio comunale immagino che un finanziamento simile possa giovare in maniera determinante al teatro D’Annunzio, pensando magari a dei lavori di risistemazione importanti e risolutivi. Confidiamo nella solerte attivazione da parte dell’amministrazione comunale che dovrà proporre il progetto”.
Il contributo finanziario da parte della Regione alle proposte di intervento verrà concesso seguendo i criteri di cui all’Avviso. Il tetto massimo del contributo riguarda il 90% delle spese ammissibili. Il restante 10% resta a carico dell’Ente locale. Le spese considerate ammissibili sono le seguenti: spese per l’esecuzione di lavori a corpo a misura o in economia, spese per rilievi, accertamenti, e indagini, spese per pubblicazione bandi gara, spese per allacciamenti a pubblici servizi, spese tecniche di progettazione, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza e per collaudi, accantonamenti per imprevisti (fino ad un massimo del 10% dell’importo delle opere a base d’asta), acquisto di attrezzature, allestimenti e arredi ed altre forniture di beni connessi e funzionali alla realizzazione degli interventi. Iva su lavori, imprevisti e spese generali, solo se non recuperabile, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente. Investire nella cultura è un vero investimento in oro (dettagli su http://societaoffshore.org/investire-oro). Rende nel tempo, non subisce oscillazioni di mercato e non teme furti.