E’ un grido disperato quello che arriva da parte di cittadini e imprenditori attraverso il CdQ Ostia Antica-Saline, l’Associazione Ostia Antica Nostra e l’Associazione “Salviamo Ostia Antica.
Ieri oltre una trentina di titolari delle imprese che operano nel quadrante della via Ostiense – interessata dai lavori appaltati dall’ormai commissariato CBTAR – si sono riuniti per protestare tutto il loro malumore, e per la paura di un futuro incerto, a seguito del danno economico che stanno subendo ormai da mesi.
“Qualcuno – hanno dichiarato attraverso una nota stampa congiunta – ha classificato la via Ostiense la fossa della libera impresa”.
“Una parte della strada che coinvolge 56 imprese dove lavorano centinaia di persone – prosegue la nota – è ormai terra di nessuno, abbandonata a se stessa, dove il traffico veicolare è pari allo zero assoluto. Tutta l’area interessata dagli scavi è ormai una fossa difforme, circondata da sterpaglie, resti di cantiere accatastati alla rinfusa, un cantiere ormai fermo da oltre sei mesi, per il ritrovamento di reperti archeologici, ormai rimossi dalla Soprintendenza, che non hanno assolutamente dato l’imput per la ripresa dei lavori”.
La domanda dei lavoratori e degli imprenditori costretti a dover ricorrere a dolorosi licenziamenti, è: “Quale motivo oscuro non permette la ripresa dei lavori? Perché si vuole far morire decine di imprese e mettere sul lastrico centinaia di famiglie?”.
“Le Associazioni locali e il CdQ Ostia Antica-Saline – chiude la nota – danno tutta la loro solidarietà, appoggiando totalmente le azioni delle imprese e dei lavoratori coinvolti in questa drammatica situazione che coinvolge centinaia di famiglie e imprese incolpevoli”.