Paola Ferri, la donna 49enne deceduta 6 giorni fa nel mare di Ostia, è morta annegata. A confermarlo è l’autopsia sul cadavere, che ha chiarito finalmente le cause della sua tragica fine dopo giorni di tensione e mistero. La ricostruzione fornita dal compagno Marco Sorgi (al timone dell’imbarcazione da cui la donna è caduta) ora sembra plausibile, ma ci sono comunque ancora molti punti avvolti nel mistero, ancora da chiarire, che tengono gli occhi degli inquirenti puntati su Sorgi.
Sul corpo sono stati anche eseguiti gli esami tossicologici per chiarire la natura del malore che avrebbe colpito la donna, gettandola in acqua. Paola, dunque, non sapendo nuotare, potrebbe davvero non aver resistito per il tempo necessario affinché il suo compagno la riportasse a galla, senza ulteriori retroscena.
L’uomo, però, rimane indagato per omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto della Procura di Roma, in quanto non tutto torna nella ricostruzione fornita, che sembra lasciare adito a dubbi in merito alle dinamiche della caduta della donna. Qualche giorno fa Sorgi si era sfogato su Facebook. “A tutti quelli che hanno provato a insinuare dubbi sul nostro amore- aveva scritto pubblicamente- volevo dirvi di inginocchiarvi ad allacciare la scarpe a mia moglie perché quello è il vostro posto. Lei era un gigante n’petto a voi“.
Oggi, alla luce della conferma scientifica, sostiene:“Sono io il primo a voler scoprire la verità: ero al timone, quando la mia compagna ha accusato un malore ed è caduta in acqua. Purtroppo io e Paola eravamo soli in barca. Non c’era nessuno con noi che possa o meno dare versioni congrue o diverse da quelle che posso dare io”.
E ancora: “Voglio andare fino in fondo ed è per questo che ho nominato un perito che possa dirci con certezza da quale malore sia stata colpita Paola. L’indagine non mi preoccupa. È una prassi”.
Ma, nonostante le parole di Marco, c’è ancora mistero nella morte di Paola e i sospetti non sono stati cancellati, perché nell’imbarcazione non sono stati trovati né l’ancora né un salvagente, di quelli a forma di ciambella, dati invece in dotazione dalla società di noleggio che aveva affittato il motoscafo alla coppia. E che i due indispensabili strumenti fossero a bordo al momento del noleggio viene confermato dal titolare della ditte del Canale dei Pescatori. Per questo, gli uomini della Guardia Costiera hanno acquisito i video delle telecamere a circuito chiuso che riprenderebbero la partenza della coppia. Ma, dopo che i due hanno preso il largo, nessuno sa cosa è successo fino alle 15:30, ora in cui Marco ha dato l’allarme.