Ieri pomeriggio Antonio Pennacchi ha presentato il suo ultimo libro “Canale Mussolini – Seconda parte”, in Culturaprilia.
Presentato da Pina Farina, docente, filosofa e scrittrice apriliana, Pennacchi ha ricevuto gli onori di casa dell’avvocato Ermanno Iencinella, portavoce della Compagnia Teatro Finestra, patron della rassegna culturale Crepino gli Artisti.
Lo scrittore pontino è stato accolto, peraltro, dal Vicesindaco di Aprilia Franco Gabriele e da un pubblico che ha gremito una delle sale dell’Ex Claudia.
Pina Farina ha definito quella di Pennacchi “una penna magica che con una maestria, che non si vede da tempo nella letteratura italiana, racconta la storia delle nostre radici… I libri di Pennacchi contengono versi che sfiorano l’elegia anche attraverso l’uso dei dialettismi”.
Con battute sagaci e fortemente ironiche, Pennacchi ha spiegato come si è ritrovato a scrivere all’età di 36 anni, mentre di giorno dava esami all’Univesità la Sapienza e di notte faceva i turni in fabbrica: “Ho raccontato una storia, documentandomi e studiando, ma sono tutte storie vere. Io non nasco letterato, ma è da quando avevo sei anni che io so che avrei dovuto raccontare la storia di mio padre, della mia famiglia…”.
“Scrivere è fatica e dolore, per me, ma con la morte di mio padre, ho sentito il dovere e se non avessi lavorato 30 anni in una fabbrica, non avrei scritto così. Io non scrivo per gli intellettuali, ma per i miei compagni, tutti devono comprendere e lo scritto deve arrivare a tutti.”
Si sono susseguiti, durante l’incontro con lo scrittore di origini veneto-umbre, interessanti suoi interventi sul territorio pontino, da un punto di vista sociale, culturale ed economico, partendo dagli anni ’30 ad oggi, con una analisi volta ad un apprezzamento forte e importante sull’Agro Pontino, sulla sua bonifica integrale e, sopratutto, su chi ne furono gli autori materiali della stessa.
Marina Cozzo