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Aggressioni agli autisti ATAC, i sindacati ottengono le bodycam dal Comune di Roma

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Foto di un autista ATAC

Gli autisti dell’ATAC in balia delle aggressioni: sindacati ottengono dal Comune di Roma l’introduzione delle bodycam

Come spiega La Repubblica, Comune di Roma ha approvato un protocollo d’intesa con la prefettura e i sindacati per rafforzare la sicurezza su autobus, metro e tram sotto la gestione di ATAC. La novità più importante è l’introduzione sperimentale di bodycam per gli autisti, che potranno così registrare eventuali aggressioni e fornire prove concrete alle forze dell’ordine. Le bodycam, fortemente richieste dai sindacati, si aggiungono ad altre misure come l’installazione di impianti di videosorveglianza, sistemi di allarme collegati con le forze dell’ordine, monitoraggio da remoto e la creazione di un osservatorio permanente contro le aggressioni.

L’idea delle bodycam per disincentivare le aggressioni agli autisti dell’ATAC a Roma

Il protocollo prevede anche l’istituzione di un tavolo permanente con tutte le forze dell’ordine per monitorare le aggressioni e mappare le linee di bus più pericolose, soprattutto in periferia. Sulle linee più critiche sarà installato il road scanner, un dispositivo in grado di registrare le immagini dalla strada e ricostruire la dinamica di eventuali aggressioni. L’iniziativa nasce dall’allarme dei sindacati per le continue aggressioni contro gli autisti: dall’inizio del 2023 ad aprile di quest’anno si sono contati almeno 74 episodi di violenza.

Le nuove misure di sicurezza per il personale dei mezzi pubblici nella Città Eterna

Entro il primo semestre del 2025 tutti gli autobus saranno equipaggiati con un sistema di telecamere interno e, nelle intenzioni del protocollo, saranno riaperti i negozi nelle stazioni attualmente chiusi, anche questa una forma di deterrenza contro furti e baby gang. L’introduzione delle bodycam rappresenta un passo importante nella lotta alle aggressioni contro gli autisti ATAC, offrendo loro una maggiore protezione e la possibilità di fornire prove concrete in caso di violenza. Si spera che questa misura, insieme alle altre previste dal protocollo, possa contribuire a rendere il trasporto pubblico romano più sicuro per tutti.

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