Una passeggiata all’interno della Pineta di Castel Fusano: alberi morti, carcasse di tronchi e terreni aridi dentro la foresta
Torniamo a parlare della Pineta di Castel Fusano, questa volta non soffermandoci sulla crisi dei pini – già conosciuta dalla cittadinanza – ed eventuali mosse del Comune di Roma per tamponare la situazione. All’interno di quest’articolo, proveremo andare a vedere cosa significa fare oggi una passeggiata all’interno dei sentieri della foresta. Un percorso all’insegna di un immenso spazio naturale, ma soprattutto un grosso cimitero di pini alle porte di Ostia.
Il cimitero degli alberi all’interno della Pineta di Castel Fusano
Passeggiare dentro la Pineta di Castel Fusano, oggi significa vedere coi propri occhi il disastro causato dalla mancanza di cura del verde da parte del Comune di Roma e la Regione Lazio, ma anche come i pini stanno cadendo sotto i colpi della cocciniglia tartaruga. Aree spesso aride all’interno della foresta del X Municipio, dove gli alberi hanno preso il colore grigio perché completamente secchi e soprattutto privi d’irrigazione. Acqua che arriva, nei casi più fortunati, solamente in quelle rare piogge del periodo estivo.
Pini abbattuti nella foresta e a rischio incendi
Il monitoraggio della Pineta di Castel Fusano dovrebbe essere costante. A dimostrarlo la presenza di carcasse di pini all’interno della foresta, probabilmente depositate lì dopo l’abbattimento delle alberature o dopo un collasso delle stesse piante per sopraggiunta morte. Resta che quei tronchi sono pericolosi in questoo spazio, non solo per l’incolumità di persone o cani che vanno a passeggiare all’interno del bosco. Il problema è il rischio incendi, dove quei singoli tronchi possono innescare dei grossi fuochi all’interno della Riserva Naturale che segna i confini del X Municipio. Una situazione ben ripresa dai residenti che vivono abitualmente la zona di questa foresta, che si augurano finalmente un intervento tempestivo per la messa in sicurezza di questo prezioso spazio verde legato al Litorale Romano e l’entroterra lidense.