Emergenza alberi nel XV Municipio di Roma Capitale: i residenti segnalano come il Comune non innaffia i lecci di Largo Belloni
E’ emergenza verde pubblico a Roma, in una situazione che al momento interessa anche diverse aree di riferimento al XV Municipio di Roma. La situazione arriva oggi da largo Belloni, piazzale tra corso Francia e la Camilluccia. Secondo le segnalazioni dei residenti, all’interno del quartiere ci sarebbe un’emergenza alberi di vasta portata. I lecci non vorrebbero mai innaffiati dal servizio giardini, rischiando così di andare incontro alla morte per le altissime temperature di questo periodo estivo e la mancanza di adeguata manutenzione.
Alberi mai innaffiati nelle aree pubbliche del XV Municipio: la vicenda di Largo Gerolamo Belloni
La situazione sembrerebbe ignorata dal Comune di Roma Capitale da diverso tempo, con i residenti della zona che avrebbero in più scritto delle sollecitazioni alle istituzioni locali per segnalare le condizioni di largo Gerolamo Belloni. Tra i problemi evidenti, oltre il degrado delle strade sporche, ci sarebbero le condizioni legate alla salute degli alberi. Come scrive la signora Marinella sul gruppo “Sei del Fleming e di Vigna Clara”, i lecci della zona non vedrebbero un innaffiamento costante. Una situazione deleteria, che già evidenzierebbe dei problemi di salute negli alberi.
Il rischio di altri alberi morti a Roma Nord
Se il Comune di Roma sembrava orientato per la nuova piantumazione di alberi e la loro salvaguardia, quello che vediamo a largo Belloni e nel resto della Capitale sembra andare in opposta direzione. Dopo la morte della Pineta di Castel Fusano a Ostia per mancanza di manutenzione, così come di altri spazi verdi o forestali, un nuovo capitolo su questa disgrazia sembra possa essere scritto nella zona tra la Farnesina, Tor di Quinto e Vigna Clara.
I residenti della zona, anche per tenere il proprio piazzale ordinato, avrebbero fatto anche una proposta al Comune di Roma per tenere ordinato il quartiere e soprattutto aiutare gli alberi: innaffiarli a proprie spese, a patto di permessi concordati. In quella che sembra la soluzione più ovvia, viste le difficoltà comunali, ancora non si è vista una risposta da parte dell’Assessorato competente.