Giustizia per il piccolo Evan: condannati all’ergastolo la mamma e il compagno, per le violenze inflitte sul bambino di due anni
E’ arrivata la giustizia per Evan, il bambino ucciso in circostanze misteriose nel 2022. Il mistero è stato svelato nell’ultimo processo sulla sua morte, dove il giudice ha ritenuto responsabili la madre e il convivente della donna. Entrambe le persone sono state condannate all’ergastolo, in un quadro tecnico e clinico che ha ricostruito la cruenta morte inflitta al bimbo: una vicenda dove pesano moltissimo le responsabilità della madre.
L’uccisione del piccolo Evan
Attraverso l’autopsia, il giudice e i magistrati sono riusciti a ricostruire il teatro delle violenze domestiche nella casa familiare dove viveva il bimbo. La donna, per problemi mentali, era succube del proprio compagno: SB. L’uomo, oltre ai continui maltrattamenti verso LS (madre del piccolo), numerose volte era stato colto mentre picchiava selvaggiamente il bambino: botte che avrebbero provocato gravi danni alla cassa toracica del piccolo, che morirà a due anni per una broncopolmonite scaturita come conseguenza di quelle violenze.
L’autopsia sul corpo del bambino: cosa dice
Come spiega Fanpage, la brutalità di SB è dimostrata dagli esiti dell’autopsia, che parlano del torace dilaniato al piccolo Evan. Il ragazzino è morto per un arresto cardiocircolatorio per broncopolmonite, favorita dalla rottura delle costole, la frattura dello sterno e lesioni pregresse in quella zona del corpo. Violenze che sarebbero andate avanti per mesi, senza che la madre sia mai intervenuta per denunciare gli episodi e fermare la brutalità del compagno.
L’ergastolo a seguito delle indagini
I due ergastoli emergono dopo un’approfondita attività d’indagine dei magistrati, che sono riusciti a intercettare la madre e il compagno nel periodo dopo l’omicidio. In diverse telefonate, i due conviventi parlano della morte del bambino e come ostacolare le indagini per arrivare alla verità. Soprattutto LS, come evidenziato anche dai parenti paterni di Evan, avrebbe fatto di tutto negli ultimi anni per nascondere le violenze domestiche e coprire le brutalità del compagno.