Studentessa subisce due violenze sessuali a Roma: la tragica storia di una ragazza 15enne della Capitale e gli abusi subiti
Storie di violenza sessuale a Roma, dove vittima della vicenda è una studentessa di 15 anni. La ragazza, nell’arco di otto mesi, è stata vittima di due violenze sessuali, perpetrate in entrambi i casi da compagni di scuola o coetanei. Il primo all’interno della Metro C, per mano di un ragazzo di cui si era invaghita. Il secondo, a distanza di otto mesi, per mano di un compagno di classe: il ragazzo l’aveva invitata a casa per studiare assieme.
La studentessa vittima di due abusi sessuali
La storia ci viene raccontata da Il Corriere della Sera, che utilizza nomi di fantasia per narrare la vicenda. Katia è una ragazza 15enne, con una disabilità sul piano dell’alimentazione e con alcuni problemi di aspetto. Un intervento chirurgico, permesso grazie ai sacrifici della famiglia, la aiutano ad accettarsi e soprattutto a sentirsi bella.
Diventa carina, tanto da accettare l’invito a uscire da parte di un ragazzo coetaneo: Giovanni. I due ragazzi escono, con la ragazza che viene stuprata in un bagno della Metro C. Un rapporto sessuale dove, a distanza di poche settimane, lei scopre di essere rimasta incinta del proprio carnefice. La famiglia, nonostante le lacrime della giovane, decide di farla abortire e denunciare il giovane.
Il nuovo stupro tra i banchi di scuola
Passano otto mesi dalla violenza sessuale. Katia è seguita da uno psicologo, tornando da qualche settimana a uscire con le amiche e soprattutto provare a riprendersi la vita in mano. Si affeziona a Mario, un ragazzo che lei vede come un compagno molto sensibile. Decide di legarci un’amicizia, tanto da accettare un invito a casa sua per studiare insieme in vista della verifica scolastica. E’ tutto una trappola.
Katia, arrivata a casa del ragazzo, viene nuovamente violentata. Anche in questa vicenda ribadisce: “Io non volevo, ma lui ha continuato lo stesso”.
Ragazza violentata e bullizzata a scuola
A scuola, da parte dei compagni e i docenti, si aspetterebbe un minimo di solidarietà. I genitori espongono la situazione alla Dirigente Scolastica, per valutare la sospensione del ragazzo dalla scuola: la Preside nega una simile scelta, motivando che la “violenza non è avvenuta” nella struttura scolastica, ma in altro luogo. Nella pratica, Mario rimane a scuola e soprattutto nella stessa classe di Katia.
Al limite non c’è peggio. Sempre dentro la classe della ragazza, Mario sarebbe arrivato a vantarsi della violenza sessuale ai danni della compagna, raccontando i particolari del rapporto sessuale non consenziente ai compagni di classe. La famiglia chiede l’assistenza di un legale, pronta a far finire l’imbarazzante vicenda – per la scuola – sui banchi di un Tribunale: Katia avrà giustizia?